Il turismo rivede finalmente il segno più

Circa il 70% degli italiani resterà a casa per le vacanze estive; solo il 28,9% infatti è già partito o si sta accingendo a farlo. Una percentuale, quest’ultima, in leggera crescita di 0,6 punti rispetto allo scorso anno ma che resta, con i suoi 8,6 giorni di media dedicati al riposo, ancora molto ma molto distante dal quel 50% degli anni d’oro, prima che la crisi, dal 2008 ad oggi, ‘cancellasse’ oltre 11 milioni di vacanzieri estivi. Ed è per questo che anche le città resteranno di fatto "aperte per ferie": il 70% dei pubblici esercizi non chiuderà ad agosto, con una crescita sensibile rispetto al passato e oltre un milione di addetti complessivamente impiegati durante la stagione estiva. E’ la Fipe a scattare la fotografia di un Paese condizionato non solo da una economia stagnante ma anche da uno scenario internazionale sempre più preoccupante. Il 67% dei bar (erano il 55,6% negli anni prima della grande crisi) e il 71,2% dei ristoranti (erano il 59,1%) resteranno dunque pienamente operativi. Per quanto riguarda il fronte occupazione, tra gli oltre 43 milioni di residenti che non faranno vacanza in questi mesi estivi ci sono le centinaia di migliaia di lavoratori (dipendenti e indipendenti), che dovranno assicurare i servizi di ristoranti, bar, stabilimenti balneari e discoteche. In estate, infatti, spiega lo studio, si tocca il picco massimo dell’occupazione con un incremento di 94 mila lavoratori sulla media dell’anno determinato in parte dalla riapertura di imprese a carattere stagionale e in parte dalla più generale intensificazione dell’attività. "Dopo sette anni torna il segno più anche per il turismo nazionale. I tempi d’oro – commenta il presidente Fipe, Lino Enrico Stoppani – restano purtroppo un miraggio se pensiamo che nel 2008, quando la crisi non si era ancora fatta sentire al di qua dell’oceano, la percentuale di chi sceglieva di fare una vacanza, in Italia o all’estero, tra luglio e settembre sfiorava il 50%. Secondo i dati Fipe, alloggio e ristorazione si confermano servizi fondamentali con una quota di oltre il 50% sul totale della spesa turistica". C’è dunque una "inversione del lungo trend di declino iniziato nel biennio 2009/2010 quando "nel giro di pochi anni i viaggi effettuati dai residenti si sono dimezzati: dal picco massimo di 44,5 milioni del 2009 ai 23,5 milioni previsti per l’estate 2016, in leggera crescita rispetto ad un anno fa. L’impatto sulle presenze, anche per effetto di una significativa riduzione della permanenza media, risulta ancora più evidente. Le notti trascorse fuori casa per vacanza dai residenti sono attese a fine estate pari alla metà di quelle rilevate nella stagione 2009. Anche in questo caso, come per i viaggi, il 2016 dovrebbe chiudersi con una previsione di crescita (+3,4% sull’estate 2015), che interrompe una lunga serie negativa. Per quanto riguarda invece la durata dei viaggi, la permanenza media per le vacanze estive è inferiore a 9 giorni, in linea con quella registrata negli ultimi due anni ma in sensibile riduzione rispetto al quinquennio che va dal 2008 al 2013. In termini di valore, il turismo estivo degli italiani vale poco più di 25 miliardi di euro, il 4,8% più dell’anno scorso, in parte per l’aumento delle presenze e in parte per effetto della minore propensione degli italiani a trascorrere all’estero le vacanze estive rivolgendosi, invece, al mercato interno. Il solo mese di agosto vale 10 miliardi di euro.