Duro colpo delle fiamme gialle della Compagnia di Chiari nei confronti di un’azienda edile operante in Franciacorta. La verifica fiscale recentemente conclusa dai finanzieri ha permesso di recuperare a tassazione falsi costi della società per quasi 4 milioni di euro e contestuale I.V.A. dovuta pari a circa 800 mila euro. Specificatamente, gli approfonditi accertamenti contabili e documentali iniziati ad ottobre del 2015 hanno consentito di rilevare un “vorticoso giro” di fatture per operazioni inesistenti, creato autonomamente dal rappresentante legale della compagine societaria ispezionata mediante il ricorso all’auto fatturazione. Più nel dettaglio: negli anni d’imposta 2012 e 2013, la società edile si è auto “prodotta” emettendo• a se stessa numerose fatture di acquisto (costi inventati) con l’intento principale di crearsi una fasulla “provvista” di I.V.A. da utilizzare, oculatamente, a proprio vantaggio e in particolar modo per pagare in compensazione, solo cartolarmente, i debiti aziendali attinenti alle ritenute fiscali ed assistenziali dei propri dipendenti; nei medesimi periodi di imposta sono state ulteriormente emesse numerose• fatture di vendita con l’obiettivo di evitare l’evidente sproporzione che si sarebbe desunta dal confronto tra costi “maggiorati” e gli esigui ricavi dichiarati. Gli ulteriori approfondimenti posti in essere dai militari nei confronti dei presunti fornitori e clienti dell’impresa edile in parola, hanno evidenziato come gli stessi, risultanti dalle indicazioni sulle fatture, fossero invece completamente estranei a qualsiasi rapporto commerciale con l’impresa verificata, certificando la completa falsità dei documenti fiscali analizzati. Le attività di verifica si concludevano con la denuncia alla Procura della Repubblica di Brescia del rappresentante legale della società (A.F., quarantasettenne di Covo – BG) per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, omessa presentazione della dichiarazione annuale dei redditi e dell’IVA, indebita compensazione di crediti fiscali inesistenti e truffa ai danni dello Stato. Le subdole e illecite attività fiscali riscontrate producono evidenti effetti negativi nei confronti dell’economia in genere e degli imprenditori onesti, ostacolando la normale concorrenza di mercato e depauperando le risorse economiche dello Stato. Chi utilizza fatture false e pone in essere sistemi di frode fiscale è un “criminale fiscale” che sottrae alla collettività importantissime risorse per i servizi, lo sviluppo e la crescita del Paese.