Pil fermo nell’ultimo trimestre. Oltre alle classiche spiegazioni ne vorremmo aggiungere un’altra: la paura, l’ansia, l’apprensione, l’incertezza. E’ noto che se si spende aumentano i consumi, quindi si attiva il ciclo economico, cresce il Pil e diminuisce il debito pubblico. Facciamo due esempi che riguardano i pensionati e le famiglie.
I pensionati sono circa 16 milioni e, se circola l’idea che occorre modificare il sistema pensionistico dal retributivo (che riguarda il 90% delle pensioni effettive) al contributivo, si crea apprensione, poiche’ tale passaggio comporta una diminuzione media delle pensioni del 30%. Di conseguenza, i pensionati spendono di meno, quindi minori consumi, mancata attivazione del ciclo economico, diminuzione del Pil e aumento del debito pubblico. E’ necessario che il Governo restituisca certezze ai pensionati.
Analogo discorso possiamo farlo per le famiglie. Se vengono pubblicate notizie sulla disoccupazione giovanile che sfiora il 44% (tutti i media lo hanno fatto), le famiglie si mettono in ansia preferiscono risparmiare, quindi spendono di meno, minori consumi, mancata attivazione del ciclo economico, diminuzione del Pil e aumento del debito pubblico. Tra l’altro, non e’ vero che la disoccupazione giovanile ha rasentato il 44% ma è arrivata al 12%. Come si e’ giunti alla percentuale iperbolica del 44%? In base a valutazioni non complete: sono stati conteggiati gli studenti e gli universitari. E’ necessario che i media facciano informazione e non forniscano notizie parziali. In questo senso, dovrebbe attivarsi la RAI.
Primo Mastrantoni, segretario Aduc