C’è tempo fino a venerdi prossimo, 2 settembre, per aderire alla cosiddetta “offerta standard” del Governo argentino, che riguarda tutti i portatori di obbligazioni che non hanno aderito alle due offerte di scambio lanciate nel 2005 e 2010 e non hanno partecipato all’arbitrato Icsid mediante la TFA. La proposta prevede il pagamento in denaro di un importo pari al 150 per cento del valore nominale dei titoli. Sull’opportunità di aderire è da notare che l’offerta è analoga a quella raggiunta dalla TFA Argentina mediante l’arbitrato Icsid, che si è concluso appunto con un accordo poco prima dell’emanazione del lodo arbitrale, e consente di mettersi alle spalle una vicenda iniziata quindici anni fa.
Riguardo la procedura, occorre riempire i moduli presenti nella relativa pagina del Governo argentino http://www.economia.gob.ar/instrucciones-para-la-participacion-en-la-propuesta-preliminar-argentina per poi firmarli e spedirli a mezzo mail all’indirizzo agreementinprinciple@mecon.gov.ar Esiste anche un percorso guidato dove poter pure verificare lo status della propria pratica. Questo è disponibile nel sito https://www.aipsubmission.mecon.gob.ar/
Il sito presenta però alcuni difetti, primo tra tutti l’assenza di alcune obbligazioni nella lista in cui selezionare i titoli che interessano.
Aggiungiamo che la tassazione dell’accordo è pari al 12,5% della differenza tra la somma rimborsata e il costo o valore di acquisto del titolo, aumentato di ogni onere inerente alla relativa produzione (le commissioni, in pratica) come sancito dalla Circolare 30/E del 28 giugno 2016 dell’Agenzia delle Entrate. Tali redditi costituiscono reddito diverso di natura finanziaria, ai sensi dell’articolo 67, comma 5 1, lettera c-ter), del Tuir, quindi plusvalenze da capital gain con cui si possono compensare eventuali minus precedenti.
Per chi avesse una causa in corso con la propria banca, inoltre, è da tenere presente che il Giudice potrebbe essere condizionato in maniera negativa dal fatto che il cliente non ha preferito chiudere l’accordo con l’Argentina. In caso di abbandono della causa, è molto meglio accordarsi con la controparte, ad evitare l’accollo delle spese legali.
Per qualsiasi necessità di informazioni, come di assistenza, è possibile contattare Aduc a questi riferimenti.http://aduc.it/info/consulenza.php
Giuseppe D’Orta, responsabile Aduc Tutela del Risparmio