Def, da Corte dei Conti e Bankitalia appello alla cautela

Il governo si trova di fronte ad una serie di sfide economiche difficili, con un atteggiamento "ambizioso" di fronte ad un quadro "fragile". Sarà perciò necessario fare scelte caute, magari spingendo di più su investimenti e revisione di spesa, e forse anche con le privatizzazioni, se le condizioni del mercato lo consentiranno. Sono questi gli ammonimenti rivolti all’esecutivo da Bankitalia e Corte dei Conti, istituzioni che hanno studiato la Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Def), preludio alla legge di stabilità che verrà discussa nei prossimi giorni.Il premier Matteo Renzi difende il documento e, nella sua newsletter, scrive che la legge di stabilità "sarà pronta verso la fine della settimana prossima". In "sintesi estrema", Renzi sostiene che la ricetta è "il deficit continua a scendere, il Pil continua a salire", forse in maniera più rallentata, "passo dopo passo, piano piano, ma la direzione è quella". Il premier ricorda che nella legge "ci sarà un primo intervento per aiutare i pensionati al minimo e consentire di uscire dal lavoro un po’ prima, con una piccola penalizzazione", e verranno inclusi "tutti i soldi per le scuole saranno fuori dal patto di stabilità" dell’Ue.Però, secondo gli esperti della Banca d’Italia, la dinamica di crescita del prodotto interno lordo prevista nel Def "è significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale" e l’esecutivo ha quindi un "obiettivo ambizioso". Queste le parole di Luigi Federico Signorini, vicedirettore generale di Bankitalia, durante l’audizione in Parlamento per l’analisi del documento. In particolare, "il Governo prospetta per l’anno prossimo una crescita del prodotto nettamente più elevata (0,4 punti in più) e un’inflazione più bassa (0,8 punti in meno) rispetto al quadro tendenziale". La previsione dell’esecutivo "è basata su una composizione della manovra sulla quale la Nota non fornisce informazioni di dettaglio", spiega Signorini. "Per conseguire il risultato, la prossima legge di bilancio dovrà essere definita con grande cura", aggiunge. Interrogato da deputati e senatori, Signorini ha sottolineato di considerare gli effetti previsti dalla manovra come "ambiziosi", ma non "sovrastimati". In Bankitalia, poi, la riduzione della spesa viene considerata "un risultato importante", anzi "è indispensabile proseguire con sempre maggiore determinazione su questa strada". Per quando riguarda, infine, la riduzione del peso del debito, esso deve rimanere "un obiettivo strategico", perché finora le privatizzazioni previste sono state messe in standby viste le "condizioni di mercato avverse". Per l’Istat, le previsioni del Def "appaiono coerenti con i dati sui conti trimestrali del Pil e delle amministrazioni pubbliche", spiega il presidente dell’istituto, Giorgio Alleva. Per quanto riguarda poi la crescita del Pil registrata finora, all’Istat "avevamo indicato che l’acquisito per i primi due trimestri del 2016 era allo 0,7%, quindi la previsione dello 0,8% (contenuta nel Def, ndr) è in linea con quello che già è l’andamento nel 2016". "Questa mattina abbiamo revisionato i nostri conti. Oggi quindi – ha spiegato Alleva – l’acquisito è lo 0,63% (approssimato a 0,6%), perciò lo 0,8% è più distante, ma stiamo parlando di elementi veramente residuali". Di "margini stretti" parla invece il presidente della Corte dei Conti, Arturo Martucci di Scarfizzi, secondo cui "la valutazione della congruenza e realizzabilità delle coperture" sarà "un esercizio impegnativo". La spending review, ha spiegato il magistrato, "potrebbe rivelarsi fattore chiave" per assicurare tali coperture, visto che l’attuale quadro economico ha "potenziali elementi di fragilità" che potrebbero portare ad un "rischio al ribasso" delle prospettive di crescita contenute nella nota di aggiornamento al Def. Dubbi arrivano anche dal programmare recuperi dall’evasione attraverso la collaborazione del contribuente, non dalla certezza della riscossione. Questo, secondo il presidente, è "un approccio che non è immune da rischi, soprattutto se entrate incerte venissero usate per uscite certe". Per il presidente dell’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), Giuseppe Pisauro, nella Nota di aggiornamento ci sono "stime che appaiono contrassegnate da un eccesso di ottimismo", le quali "risultano significativamente fuori linea rispetto all’intervallo dei previsori del panel Upb". Queste valutazioni "portano inoltre a ipotizzare rilevanti scostamenti in eccesso della crescita reale e nominale anche per il 2018".