Diventa finalmente pubblico il testo definitivo su cui la Commissione Bilancio della Camera sta procedendo all’esame della Legge di Stabilità per il 2017: il provvedimento, il disegno di legge n. 4127, è articolato in due sezioni, quella normativa e quella contabile e ricomprende in un unico testo la legge di stabilità e la legge di bilancio. Purtroppo per Scuola e Università non vi sono buone notizie, con il sindacato che si impegna sin da adesso a presentare, nelle sedi parlamentari opportune, urgenti richieste di modifica.
Tra i contenuti della nuova legge di bilancio, per quanto riguarda il “pubblico impiego e amministrazioni pubbliche”, le disposizioni riguardano, in particolare, “l’istituzione di un Fondo per il pubblico impiego, con una dotazione di 1,48 miliardi di euro per il 2017 e 1,39 miliardi di euro a decorrere dal 2018, volto a finanziare (articolo 52) la contrattazione collettiva nel pubblico impiego relativa al triennio 2016-2018 (in aggiunta ai 300 milioni di euro già stanziati dall’ultima legge di stabilità) e il miglioramento economico del personale non contrattualizzato, nonché assunzioni di personale a tempo indeterminato, in aggiunta alle facoltà assunzionali previste a legislazione vigente”.
L’aumento netto per i dipendenti pubblici non dovrebbe superare, pertanto, quei 40 o al massimo 50 euro al mese annunciati nei giorni scorsi che non coprono nemmeno la metà della perdita salariale dal 2008, quantificata in 180 euro mensili. Poiché lo stanziamento non riguarda, poi, solo gli aumenti stipendiali ma anche le assunzioni in deroga ai limiti normativi, le cifre annunciate saranno ancora più basse. Tutto questo accade mentre in altri paesi dell’UE, fin dall’inizio della carriera, gli stipendi sono il doppio ed è possibile andare in pensione quasi con la metà del servizio svolto: in Italia, invece, nel 2016 gli stipendi dei lavoratori statali hanno raggiunto il punto più basso mai registrato in 34 anni di serie storiche, dal 1982.
Anche l’indennità di vacanza contrattuale è stata congelata da diversi anni e rimarrà tale sino al 2018 e forse anche fino al 2021, come del resto già indicato con il DEF 2016. Pertanto, nella Legge di Stabilità occorre inserire un fondo che copra un primo 10 per cento dello stipendio per il recupero dell’indennità di vacanza contrattuale, creata proprio per non far scendere le buste paga sotto il costo della vita; un altro 10 per cento è invece quello dell’effettivo aumento da corrispondere. Considerando uno stipendio medio lordo di 1.500 euro, gli incrementi corrispondono quindi a 300 euro.
Sempre in materia di scuola, tra i principali vi è “l’istituzione nello stato di previsione del MIUR, di un nuovo Fondo, con una dotazione di euro 140 mln per il 2017 ed euro 400 mln dal 2018, destinato all’incremento dell’organico (docente) dell’autonomia (artt. 52, co. 3, e 53)”. Ciò comporterà la trasformazione, secondo le intenzioni del Miur, di 25mila posti oggi in organico di fatto in quello di diritto, nonostante il Ministero dell’Economia reputifondi sufficienti utili solo a trasformare al massimo 11mila posti. In ogni caso, comunque vada, l’operazione non comporterà di certo la fine del precariato e della supplentite nella scuola.
Nel testo, che la Camera si appresta ad esaminare attraverso le Commissioni di competenza, è previsto anche lo stanziamento di “ulteriori euro 128 mln per il 2107 per la prosecuzione fino al 31 agosto 2017 del piano straordinario per il ripristino del decoro e della funzionalità degli edifici scolastici (c.d. programma #scuole belle) e si interviene con un’ulteriore proroga – sempre fino al 31 agosto 2017 – in materia di svolgimento dei servizi di pulizia e ausiliari negli stessi edifici (art. 56); l’incremento (da euro 12,2 mln) a euro 24,24 mln annui, a decorrere dal 2017, il contributo per le scuole paritarieche accolgono alunni con disabilità, e si assegna alle scuole materne paritarie, per il 2017, un contributo aggiuntivo di euro 25 mln (art. 78); l’aumento a euro 640 per il 2016, euro 750 per il 2017 e euro 800 dal 2018 l’importo massimo per studente per il quale è possibile usufruire della detrazione IRPEF del 19%, relativamente alle spese sostenute per la frequenza delle scuole paritarie dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, nonché delle scuole secondarie (anche statali) di secondo grado (art. 78)”.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, su questa Legge di Stabilità rimangono confermate tutte le perplessità e contrarietà espresse da giorni: “i finanziamenti previsti nella legge di bilancio non sono in grado di coprire nemmeno il salario minimo per adeguare le buste paga al costo della vita, come certificato nelle scorse settimane dalla Corte dei Conti. Inoltre, non tengono conto della sentenza della Consulta (sulle pensioni quali retribuzioni differite)di un anno e mezzo fa che ne impone, per analogia, la perequazione automatica al di là della firma del contratto: occorrono, pertanto, prima di tutto più di 6 miliardi per compensare gli arretrati, come anche indicato dalla Consulta, un anno fa, che ha reputato illegittimo il blocco dei contratti e degli stipendi della PA”.
“Per quanto riguarda le trasformazioni di alcune migliaia di posti da organico di fatto a quello di diritto – continua Pacifico – è evidente che ci troviamo dinanzi a numeri troppo bassi: anche quest’anno sono circa 100mila le cattedre assegnate, pertanto la riduzione prevista non muterebbe di molto la sostanza. È un segnale incoraggiante ma non certo la soluzione al problema. Ricordo che solo per il sostegno vi sono circa 38mila posti in deroga, assegnati sino al 30 giugno, e questa legge di bilancio non ne prevede alcuna riduzione. Se il Governo aveva intenzione di modificare in meglio la riforma, la Legge 107/15, possiamo dire senza ombra di dubbio che l’obiettivo è fallito”.