Nello scorso mese di ottobre la propensione al viaggio degli italiani è rimasta stabile rispetto al mese precedente: l’indice di fiducia dell’Osservatorio Confturismo-Istituto Piepoli si è fermato ancora, infatti, a 62 punti, una quota comunque elevata. Per il presidente di Confturismo, Luca Patané, "il turismo è uno dei motori economici dell’Italia. Puntare sullo sviluppo turistico può spingere l’economia italiana e soprattutto creare nuova occupazione". In questo senso una diminuzione delle tasse potrebbe spingere maggiormente il settore: dall’indagine emerge infatti che quasi la metà degli italiani sarebbe infatti disposta a viaggiare di più se il Governo riducesse ulteriormente il carico fiscale, così come ipotizzato negli ultimi mesi. In generale, circa la situazione economica personale e familiare, il saldo tra pessimisti e ottimisti è positivo di ben 7 punti percentuali. Se l’indice dimostra la sua dinamicità del turismo, rimangono tuttavia dei freni: uno dei più importanti è il clima d’incertezza politica che certamente non aiuta l’economia e il turismo: sette italiani su dieci percepiscono questa incertezza e quasi un quarto della popolazione ritiene che ciò possa incidere negativamente sulla propensione a viaggiare. I prossimi mesi saranno caratterizzati da vacanze più brevi, in media 3,5 notti per viaggio. Il turismo culturale rimane il preferito in questa stagione e il 50 per cento dei turisti italiani sceglierà una città o località d’arte nel prossimo trimestre confermando il patrimonio artistico come uno dei i principali driver di sviluppo. A livello di destinazione, quasi otto italiani su dieci preferiscono l’Italia come meta per i prossimi tre mesi, con Toscana, Trentino-Alto Adige e Lazio in cima alle preferenze.