Solo il Ministro dell’Istruzione è l’unico rimasto a dire che ci saranno ‘60.000 ruoli da concorso’: la verità è che almeno 20mila posti andranno persi per via dell’eccessiva severità delle commissioni che hanno bocciato oltremisura i candidati già limitati dall’esclusione illegittima di tanti non abilitati. Anche la stampa specialistica contraddice il titolare del dicastero dell’Istruzione: “Vero è che il bando emanato a febbraio prevedeva l’immissione in ruolo nel triennio 2016/18 di 63.712 candidati, suddivisi tra infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, nonché sostegno. Ma la realtà dei fatti è diversa”, scrive oggi Orizzonte Scuola.
“È impossibile che a conti fatti siano le 63.712 del bando, poichè numerose classi di concorso (quelle che hanno già concluso le operazioni) hanno avuto un numero di vincitori inferiore al numero dei posti a bando. Inevitabilmente, dunque, ci saranno posti vuoti seppur non ancora quantificabili, poiché il concorso non si è ancora concluso in molte regioni e manca il dato più consistente, ossia quello di infanzia e primaria. Inutile dire che le soluzioni ci sarebbero Immissione in ruolo idonei concorso oltre il 10%, ma al momento si fa finta che tutto sia andato alla perfezione”, conclude la rivista specializzata.
Anche Anief contesta il Miur sui numeri degli assunti: “la verità è che si è fatta una pre-selezione senza precedenti, escludendo 15 categorie di insegnanti, tra cui tantissimi aspiranti docenti giovani e motivati che avrebbero potuto, tra l’altro, ridurre di non poco l’età media del corpo insegnante italiano. Inoltre, soltanto metà delle graduatorie sono state approvate entro il 15 settembre 2016, termine ultimo per le immissioni in ruolo nell’anno scolastico in corso e molti commissioni, ancora oggi, devono terminare di valutare gli esiti delle prove. Non si comprende, quindi, come si possa asserire che sul concorso vada tutto bene”, spiega il presidente nazionale del giovane sindacato Marcello Pacifico.
Sono diversi gli esempi che spiegano come le cose siano ben diverse da come vuole far credere, invece, il Ministero dell’Istruzione. Per geografia in Sicilia, ad esempio, per assumere tutti i vincitori bisognerà attendere il pensionamento dei docenti in servizio entro due anni, perché tutti i posti messi a bando sono scomparsi. Anche chi vuole insegnare italiano agli stranieri dovrà aspettare molto tempo: i posti della disciplina, introdotta di recente ma di fatto ignorata da diversi Uffici scolastici, non sono mai stati autorizzati.
“Ma l’esempio più clamoroso è un altro – continua Marcello Pacifico -: riguarda l’assurdo limite del 10 per cento degli idonei che appare davvero incomprensibile nella sua attuazione visto che, per legge, tutti i candidati che superano la valutazione di 7 agli scritti e agli orali sono ritenuti idonei all’insegnamento ovvero abilitati: idonei, quindi, per la commissione ma non idonei di fatto. Anche su questo Anief ha presentato specifici emendamenti nella Legge di Stabilità 2017, presentando appositi emendamenti alla Camera dei Deputati e ha indetto lo sciopero nazionale dopodomani 14 novembre con manifestazione a Roma in Piazza Montecitorio”.