Assicurazioni professionali: una su quattro richiesta da avvocati, seguono medici e architetti

È sempre più comune leggere di cause intentate da clienti scontenti di un verdetto del tribunale, da pazienti che si ritengono danneggiati dal medico che li aveva in cura o anche da committenti che si trovano a vivere in immobili che non corrispondono, a loro dire, al progetto originario. Avvocati, medici e altri professionisti cercano di tutelarsi e le assicurazioni legate alla professione, nel solo ultimo mese sono aumentate del 10%; tanto da convincere Facile.it (http://www.facile.it/assicurazioni-rc-professionale.html), il principale comparatore italiano del settore, ad analizzare nel dettaglio il profilo di chi, oggi, richiede una copertura assicurativa di questo genere.
Sulla base di un campione di oltre 2.000 richieste di preventivo presentate a ottobre 2016 attraverso il web, ben il 24,2% sono quelle compilate da avvocati che precedono di pochissimo i medici, che si fermano al 19,2%. Alle loro spalle si trovano gli architetti, cui sono associati il 13,3% dei preventivi analizzati e gli ingegneri, quarti per poco meno di due punti percentuali (11,6%). Continuando a scorrere la lista delle professioni se ne incontrano alcune che era prevedibile trovare (commercialisti, geometri, consulenti del lavoro), ma anche tante altre oggettivamente più sorprendenti. Oltre il 4% di chi ha richiesto un preventivo per assicurazione professionale è un agente immobiliare e, visto che con la casa evidentemente non si scherza, in classifica si trovano anche gli amministratori di condominio i quali, con il 2,4% dei preventivi superano addirittura agenti finanziari, revisori legali e mediatori creditizi.
Quando dai preventivi si passa alle polizze, però, la classifica cambia e al primo posto si trovano consulenti del lavoro, periti e commercialisti. Per ciascuna di queste categorie professionali, che già da molti anni hanno a che fare con contenziosi e cause intentate contro di loro, la conversione di preventivi in polizze è pari a circa il 30%. Altissima anche la percentuale di chi acquista la polizza fra gli amministratori di condominio (25% dei richiedenti preventivo) e gli agenti immobiliari (20%). Avvocati e medici, invece, sembrano essere ancora in fase di studio della possibilità loro offerta con questo nuovo genere di prodotto e la trasformazione di preventivo in polizza si ferma al 16% nel caso degli avvocati e al circa il 10% in quello dei medici che forse, però, continuano a preferire canali diversi da quello online per stipulare la propria polizza professionale.
Se si considera il profilo di chi compila un preventivo per l’acquisto di una copertura professionale secondo un altro aspetto socio demografico e dal punto di vista regionale, si scopre che il 69% di chi richiede un preventivo è uomo e i più attenti a questo genere di copertura sono i professionisti di età compresa fra i 35 e 44 anni: quasi una richiesta su due (45,2%) è compilata da loro. Curiosamente, se si guarda alle sole coperture legate alla professione medica, a primeggiare nella ricerca di polizze professionali sono i giovani camici bianchi (età 25-34 anni); fa capo a loro il 32,2% delle richieste.
Dividendo i dati per regione, la percentuale più alta di preventivi (parametrati sul totale della popolazione) è rappresentata da quelli provenienti dal Lazio (12,7%); seguono a lunga distanza la Campania (9,8%) e la Toscana (8%).
Decidere di tutelarsi per eventuali danni causati a terzi nello svolgimento della propria professione è una scelta importante anche se, a seconda del tipo di copertura i costi possono essere anche notevoli.
Le variabili che concorrono a determinare il premio annuo da corrispondere alla compagnia assicurativa sono molte; oltre al genere di professione, solo per citarne alcuni, si considerano anche gli anni (tanto di anzianità anagrafica quanto di lavoro e iscrizione ad albi ove presenti), il massimale che si intende impostare, l’eventuale retroattività della copertura rispetto alla data di stipula e persino il fatturato annuo del professionista; in virtù di questo ci sono assicurazioni che costano poche centinaia di euro annui e altre che superano la decina di migliaia. In entrambi i casi, però, rifondere di tasca propria un eventuale danno sarebbe infinitamente più oneroso.