“Fiducia di consumatori e imprese in lieve calo a novembre. In particolare l’indice della prima scende a quota 107,9 (108,0 a ottobre), mentre quello della seconda cala da 101,7 a 101,4″.
Lo segnala l’Istat che spiega: “tra le componenti del clima di fiducia dei consumatori, il clima economico si mantiene sostanzialmente stabile (da 127,3 a 127,2) mentre la componente futura registra una diminuzione riportandosi sul livello medio del periodo luglio-agosto (da 114,3 a 113,7). Dopo i cali registrati negli ultimi tre mesi, in novembre sia il clima personale sia quello corrente migliorano: la componente personale aumenta da 100,5 a 101,3 e quella corrente passa da 102,8 a 103,7″.
“I giudizi dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese – dice l’Istituto -scendono lievemente (il saldo passa da -52 a -53) cosi’ come le aspettative il cui saldo si attesta sul valore più basso registrato da marzo 2014 (il saldo passa da -19 a -20). Le opinioni sull’andamento dei prezzi al consumo, espresse su un arco temporale di 12 mesi (giudizi sui 12 mesi passati e aspettative per i prossimi 12 mesi), sono orientate alla diminuzione: per i giudizi, il saldo passa da -30 a -34 e per le aspettative da -25 a -28. Infine, diminuiscono le aspettative sulla disoccupazione: il saldo raggiunge il valore più basso dallo scorso giugno (da 31 a 28)”.
“Con riferimento alle imprese – spiega l’Istat – a novembre si registra un peggioramento della fiducia diffuso in tutti i comparti tranne nel commercio: nella manifattura l’indice passa da 102,9 a 102,0, nei servizi di mercato da 106,6 a 105,2, nelle costruzioni da 125,8 a 124,2; nel commercio al dettaglio l’indice sale da 101,6 a 106,5. Per quanto riguarda le componenti dei climi di fiducia, nel comparto manifatturiero peggiorano i giudizi sugli ordini (il saldo passa da -11 a -14) mentre aumentano le attese sulla produzione (da 9 a 10). Il saldo dei giudizi sulle scorte rimane stabile. Nel settore delle costruzioni, migliorano i giudizi sugli ordini (da -27 a -25) mentre si segnala un diffuso peggioramento delle aspettative sull’occupazione (da -7 a -11 il saldo)”.
“Nei servizi – conclude l’Istituto – si deteriorano i giudizi sul livello degli ordini (da 8 a 6 il saldo) e le attese sull’andamento general dell’economia (da 5 a 3); il saldo delle attese sugli ordini rimane stabile a quota 5. Nel commercio al dettaglio migliorano sia i giudizi sulle vendite correnti (il saldo passa da -1 a 7) sia le attese sulle vendite future (da 23 a 29); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce da 10 a 9. Il clima di fiducia migliora nella grande distribuzione (da 100,1 a 108,9), ma peggiora in quella tradizionale (da 104,6 a 100,4). Nella prima, aumenta sia il saldo dei giudizi sulle vendite correnti sia quello relativo alle aspettative sulle vendite future; nella seconda, al contrario, i due saldi diminuiscono decisamente. Quanto infine alle scorte di magazzino, il saldo della variabile diminuisce nella grande distribuzione mentre aumenta in quella tradizionale”.