Finalmente al Miur arriva un ministro in grado di dialogare con i lavoratori di Scuola e Università e i loro rappresentanti sindacali: dopo un lungo periodo, durante il quale a Viale Trastevere si sono succeduti professori universitari e rettori, attraverso il nuovo esecutivo approda alla guida del Dicastero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la vice presidente del Senato Valeria Fedeli: visti i suoi trascorsi sindacali, si presume che possa detenere quella sensibilità e volontà di dialogo con le parti sociali mancate al suo predecessore.
Non può essere un caso che la nuova titolare del Miur sia subentrata alla senatrice Stefania Giannini, unico ministro del Governo Renzi escluso dal nuovo esecutivo: “il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, avrebbe spezzato una lancia in suo favore, ma l’ex premier è stato irremovibile: imputa a lei il fallimento della riforma e i tanti voti persi”, ha scritto significativamente oggi Il Corriere della Sera. Chi ha guidato il Governo sino a pochi giorni fa, sa bene, dunque, che per la Scuola si è agito male e non si è dato ascolto a chi la scuola la vive ogni giorno.
Il sindacato Anief rivolge i migliori auguri di buon lavoro al nuovo ministro Fedeli, auspicando che sappia davvero intervenire laddove il Governo uscente ha clamorosamente fallito: sulla riforma, la Legge 107/15, che introducendo un discutibilissimo “merito”, rivolto a pochi, ha dimenticato che gli stipendi del personale scolastico sono fermi dal 2009 e superati ormai pure dall’inflazione di quasi 20 punti percentuali; sulla precarizzazione di tutti i lavoratori della scuola, compresi quelli di ruolo, derivante dalle mobilità territoriali su ambiti e non più su istituti scolastici; sulla chiamata diretta dei docenti, che ha introdotto una logica selettiva aziendalista all’interno di un comparto da sempre e giustamente governato dalla scelta del personale in base a titoli e anzianità di servizio; sui concorsi, per i quali è stata adottata una logica preselettiva inadeguata e su cui persistono problemi organizzativi e lungaggini insopportabili per l’attivazione delle nuove selezioni per Dirigenti scolastici, Dsga e Coordinatori amministrativi.
Docenti, Ata, dirigenti hanno tentato sino all’ultimo di opporsi a questo modus operandi, autoritario e privo, persino, di alcun consenso dell’opinione pubblica: il Governo Renzi sarà ricordato, infatti, oltre che per una riforma mal pensata e peggio ancora realizzata, anche per essere riuscito nell’impresa di farsi contestare da oltre 600mila persone in piazza, con più del 70 per cento di adesioni allo sciopero del maggio del 2015. Anief ha tentano, sino all’ultimo, di contrastare e modificare quei provvedimenti sbagliati, organizzando uno sciopero anche un mese fa, e presentando oltre 70 emendamenti alla Legge di Stabilità 2017.
“A seguito del cambio di ministro, noi siamo pronti – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – a riallacciare quel dialogo costruttivo con l’amministrazione: è un atto indispensabile, con chi conosce i problemi dell’Istruzione italiana e può fornire un prezioso contributo per risolverli. Per questo motivo, per avviare da subito questo confronto, invitiamo pubblicamente il ministro Fedeli al secondo congresso nazionale Anief, che si svolgerà a Roma sabato e domenica prossimi: pur consapevoli della durata ridotta dell’operato di questo Governo appena insediato, riteniamo che non si possa perdere ulteriore tempo. La formazione dei giovani – conclude Pacifico – deve, infatti, tornare a diventare la priorità assoluta del Paese”.
Anief, infine, invita al suo congresso nazionale, in programma sabato e domenica prossimi, anche la stampa e gli operatori mass media che vogliano intervenire.