“Siamo vicini al collega che a Firenze è rimasto così gravemente ferito in servizio. Gli siamo grati per la sua generosità e per la sua professionalità, per il suo coraggio quotidiano e per la sua dedizione, perché ancora una volta ci ha resi tristemente orgogliosi di appartenere a un Corpo che non conosce Capodanno o altre date rosse sul calendario, ma che consente ai cittadini di festeggiare sereni vegliando senza sosta su di loro e sacrificando tutto, anche la salute o la stessa vita se serve. Vogliamo essere noi i primi a dire grazie al collega, perché forse saremo fra i pochi che lo faranno, e perché certamente saremo fra i pochissimi che lo faranno con consapevolezza. Troppi danno per scontata la nostra presenza e la nostra efficienza. Troppi ritengono normale che noi restiamo feriti o che moriamo per gli altri. E’ vero, siamo pronti a farlo ma le Istituzioni devono fare tutto e anche di più perché non succeda. Poche ore fa abbiamo sentito il Capo dello Stato ringraziare le Forze dell’Ordine italiane nel suo messaggio alla Nazione, ma ancora a parole, che comunque sono per noi motivo di orgoglio, non corrispondono gesti davvero concreti che la Politica deve compiere. Eppure nonostante tutto noi siamo sempre là, davanti ad un pacco bomba o a Natale o Capodanno ed in ogni altro istante, mentre gli altri fanno qualsiasi altra cosa, e mentre le nostre famiglie festeggiano a metà senza di noi, coscienti, comunque, che quello che facciamo è indispensabile perché altre famiglie restino al sicuro”.
Così Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, dopo la notizia che a Firenze un artificiere della Polizia è rimasto gravemente ferito alle mani e ad un occhio dall’esplosione di un ordigno rinvenuto davanti ad una libreria dopo la segnalazione dei colleghi della Digos. Verso le 5 del mattino una pattuglia che controllava obiettivi sensibili ha notato un pacco sospetto davanti alla saracinesca del negozio. Dopo l’allarme la Questura ha inviato rinforzi, la zona è stata isolata e poi l’artificiere ha cominciato ad esaminare l’ordigno, quando è avvenuto lo scoppio.
“E così altre vite sono state salvaguardate – aggiunge Maccari -, grazie ad un’azione dei Poliziotti che nel suo insieme ha dato come sempre i suoi frutti, grazie a donne e uomini che nella quotidianità, nel silenzio, nelle difficoltà, nei sacrifici, nel dileggio di alcuni e nell’indifferenza di altri, ma nel paziente e costante adempimento del proprio dovere hanno consentito all’Italia, a differenza purtroppo di altri Paesi destati da un incubo di sangue, di conoscere una pacifica alba del nuovo anno”.