È quasi tutto pronto per lo svolgimento delle prove suppletive del concorso a cattedra 2016, cui faranno parte migliaia di docenti inizialmente esclusi dai decreti del direttore generale pubblicati il 23 febbraio scorso: dopo aver incassato una lunga serie di ordinanze favorevoli ai ricorrenti, il Ministero dell’Istruzione ha infatti dovuto alzare bandiera bianca e pubblicare, il 9 gennaio 2017, una Nota di chiarimento – la n. 835 pubblicata da ‘Orizzonte Scuola’ – nella quale spiega che tutte le operazioni (prove scritte, orali, valutazione titoli e pubblicazione degli esiti) si concluderanno entro il prossimo mese di giugno.
A svolgere le prove, grazie all’operato dei legali Anief, saranno diverse tipologie di aspiranti docenti, tutti in in primo tempo esclusi e che ora avranno la possibilità concreta di andare a concorrere per gli oltre 63mila posti messi a bando, un terzo dei quali privi già di aspiranti a seguito dell’alto numero di respinti in occasione delle prove concorsuali ordinarie: a concorrere per i posti sarà il personale già di ruolo, gli insegnanti tecnico pratici, i diplomati magistrale ad indirizzo linguistico, i dottori di ricerca il cui titolo è stato considerato abilitante, i diplomati Isef, gli educatori, i docenti che hanno ottenuto l’abilitazione disciplinare o la specializzazione su sostegno dopo la scadenza per la presentazione della domanda, oltre che i docenti che hanno ottenuto il riconoscimento dell’abilitazione conseguita all’estero dopo la scadenza per la presentazione della domanda di accesso al concorso.
Dopo il via libera del Consiglio di Stato, a svolgere le verifiche di competenze suppletive saranno anche i ricorrenti che hanno concluso i percorsi formativi Afam e Pas, a cui il Ministero dell’Istruzione aveva negato l’accesso non considerando che i ritardi nel conseguimento dell’abilitazione non dipendevano certo dalla volontà dei candidati stessi.
Il Miur spiega, sempre attraverso la Nota n. 835, che già da diversi mesi ha avviato una ricognizione delle categorie e del numero di candidati destinatari di pronunce favorevoli, unitamente all’individuazione di posti/classi di concorso per cui dovranno essere svolte le prove suppletive (termine ultimo imposto agli Uffici Scolastici Regionali il 10 gennaio 2017); poiché sono già stati nominati commissari ad acta per il giudizio di ottemperanza, si rende necessario predisporre il calendario nazionale delle prove suppletive per tutti i ricorrenti che possono vantare provvedimenti giurisdizionali favorevoli.
Sempre Orizzonte Scuola pubblica la tempistica delle procedure previste: entro il 20 gennaio gli Uffici Scolastici Regionali pubblicheranno gli elenchi dei ricorrenti già censiti ed ammessi a sostenere la prova suppletiva (ci saranno 7 giorni per eventuali reclami, rettifiche o integrazioni); entro il 15 febbraio sarà consolidata la banca dati, con gli estremi dei ricorrenti, ivi compresa la scelta della lingua straniera per la prova scritta. Alla fine del mese di febbraio sarà completato il collaudo delle aule disponibili per lo svolgimento delle prove (privilegiando quelle già utilizzate nella prova scritta di maggio).
Nella seconda settimana del mese di marzo sarà pubblicato l’abbinamento candidati – aule distribuiti in ordine alfabetico. Ciò sarà fatto in seguito alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del calendario nazionale delle prove, possibile solo se le date precedenti saranno rispettate. La prova scritta è, comunque, prevista per il mese di aprile 2017 e, considerando il tempo necessario per la correzione e lo svolgimento delle prove pratiche e orali, l’intera procedura dovrà concludersi entro giugno 2017, con l’approvazione delle graduatorie di merito definitive.
“Ancora una volta l’azione dell’Anief ha prodotto pregevoli risultati – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – con tanti aspiranti insegnanti che avranno finalmente modo di accedere a quelle prove suppletive chieste a gran voce e da tanti mesi dall’Anief. In questo modo, si potrà quindi, finalmente, riparare alle numerose ingiustizie che il Ministero dell’Istruzione ha posto in essere con l’emanazione dei bandi del concorso 2016 proprio a discapito di molti lavoratori precari della scuola, spesso con diversi anni di esperienza di insegnamento alle spalle ma incredibilmente esclusi dalla prova concorsuale che avrebbe potuto dare loro la possibilità di accedere all’immissione in ruolo: ponendo fine, in questo modo, al lungo periodo di precariato cui sono stati costretti. E di questo – conclude Pacifico – non possiamo che esserne pienamente soddisfatti”.