SCUOLA – Docenti precari, pasticcio graduatorie

Sulle graduatorie dei precari il Ministero dell’Istruzione sta compiendo l’ennesimo pasticcio: il problema è il mancato allineamento della “finestra” prevista per gli aggiornamenti delle Graduatorie a Esaurimento rispetto a quelle di Istituto. Finora le due liste di attesa hanno sempre viaggiato in parallelo: d’ora in avanti, invece, non sarà così con effetti che si stanno rivelando disastrosi.

“Ricordiamo infatti – scrive oggi Orizzonte Scuola – che la prima fascia delle graduatorie di istituto è mutuata dalle Graduatorie ad esaurimento, nel senso che vi si accede con lo stesso punteggio della GaE (la provincia scelta può invece essere diversa). E tuttavia quest’anno la normativa impone una modifica. Il decreto Milleproroghe dello scorso anno ha già stabilito che l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento è slittato all’a.s. 2018/19 (e di conseguenza anche la prima fascia delle graduatorie di istituto), mentre si aggiorna nel 2017 per il prossimo triennio la II fascia delle graduatorie di istituto, cui si è aggiunto – con il Milleproroghe 2017 – l’aggiornamento della III fascia”.

Il problema diventa ancora più cogente dal momento in cui il Miur ha intenzione di rinnovare le graduatorie d’Istituto sulla base delle nuove classi di concorso su cui, proprio nei giorni scorsi, c’è stata la disponibilità dell’amministrazione di cancellare i tanti errori ancora presenti nella bozza semi-definitiva. Ora, “il problema riguarda i docenti inseriti sia in prima fascia delle graduatorie di istituto che in II e/o III fascia, per differenti classi di concorso. Sarà possibile cambiare provincia? Tale modifica riguarderà anche la prima fascia, ma con il punteggio del 2014? E ancora, si aggiornano II e III fascia delle graduatorie di istituto, mantenendo la prima fascia con le vecchie?”.

Sono dei quesiti che secondo l’Anief riportano tutti alla stessa risposta e soluzione: anticipare alla prossima primavera l’aggiornamento delle GaE, con i nuovi inserimenti degli abilitati dopo il 2011 sinora emarginati, in contemporanea, quindi, al rinnovo delle graduatorie d’Istituto. A questo proposito, Anief ha presentato al Parlamento un apposito emendamento al decreto legge n. 244/2016, il cosiddetto “Milleproroghe”, nel quale chiede espressamente (punti 7 e 7 bis) che i “docenti che conseguono l’abilitazione entro l’anno accademico 2017/2018 possono inserirsi nella fascia aggiuntiva delle graduatorie ad esaurimento di cui all’articolo 1, commi 605, lettera c), e 607, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono fissati i termini per l’inserimento nelle predette graduatorie aggiuntive a decorrere dal primo aggiornamento utile”. Pertanto, “a decorrere dall’a.s. 2017/18, l’aggiornamento delle graduatorie di cui al comma 96, lettera b) avverrà annualmente. È pertanto abrogato il c. 10-bis art. 1 L. 25 febbraio 2016 n. 21 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 dicembre 2015, n. 20”.

“La logica – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – dice che l’aggiornamento annuale delle GaE permetterebbe a ogni docente di scegliere dove essere assunto in base al punteggio, al merito e ai posti effettivamente liberi. La riapertura delle graduatorie d’Istituto nel 2017, anche ai laureati, da cui si attinge ormai per la maggior parte dei contratti annuali, risulta essere infatti solo un primo timido segnale positivo. A questo, tuttavia, deve seguire la riapertura delle Graduatorie a Esaurimento e l’inserimento in fascia aggiuntiva di tutti gli abilitati, senza l’attesa costante delle decisioni dei giudici, come nel caso dei diplomati magistrale che si sono rivolti ai legali dell’Anief”.

“Per fare questa operazione – continua il sindacalista Anief-Cisal – basterebbe seguire quanto a più riprese disposto dal legislatore, nel 2008 e nel 2012, proprio attraverso altri decreti Milleproroghe. Non aprire subito le Graduatorie a Esaurimento sarebbe, inoltre, un errore grossolano, perché creerebbe discriminazioni tra i precari, con quelli più anziani, in prima fascia d’Istituto, che rischierebbero addirittura di essere danneggiati perché bloccati con il punteggio del 2014. Ricordiamo, infine, al Miur che ci sono già diverse classi di concorso senza più candidati, pur in presenza di migliaia di posti vacanti, e che il Concorso a cattedra per 63mila posti non si è ancora concluso e che comunque non coprirà più di 20mila cattedre vacanti perché il numero di candidati respinti dalle commissioni è risultato davvero troppo eccessivo. I precari hanno pieno diritto ad andare a ricoprire quei posti. Si aprano subito le GaE, anche a tutti gli abilitati ora ingiustamente fuori, e non se ne parli più”, conclude Pacifico.