I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno ultimato gli accertamenti sulle procedure di affidamento, da parte dell’Amministrazione Comunale di Nettuno, per la realizzazione e la gestione in concessione, con la formula del c.d. “project financing”, di un parcheggio interrato nel centralissimo piazzale Berlinguer. Per la realizzazione dell’opera – comunemente nota come “Il Parcheggione” e che non ha mai visto la luce essendosi la procedura interrotta nella fase di approvazione del progetto definitivo – la società assegnataria aveva eseguito, nel maggio 2013, lo sbancamento del sito, ritenuto necessario per eseguire prove di staticità del terreno a seguito della scoperta della presenza di una falda acquifera, mai oggetto di successive opere di ripristino, con la conseguenza che la piazza, della superficie di circa 5000 metri quadri e in origine utilizzata per il parcheggio a orario, è da diversi anni ridotta ad un enorme cratere profondo sette metri. Le Fiamme Gialle della Compagnia di Nettuno, dopo aver esaminato tutta la documentazione riguardante la procedura, hanno riscontrando diverse irregolarità già nella fase di scelta del promotore. In particolare, nel progetto preliminare dell’opera era stato indicato un prezzo inferiore di 2.000.000 di euro rispetto a quello effettivamente necessario, ottenuto con l’utilizzo di un “prezziario” non aggiornato e, inoltre, era stato allegato al piano economico-finanziario relativo al predetto progetto preliminare un atto di asseverazione disconosciuto dall’istituto di credito emittente. Sotto la lente dei militari è finito anche il nulla-osta rilasciato dal Comune di Nettuno, in data 2 maggio 2013, al soggetto incaricato, la “PARKROI S.r.l.”, per procedere ad un prescavo, necessario per la redazione dei progetti – definitivo ed esecutivo – dell’opera. Sebbene il provvedimento dell’ente locale prevedesse, al completamento dei sondaggi, il ripristino dello stato dei luoghi, a spese della società ed entro un termine espressamente determinato, la ditta non vi ha mai ottemperato determinando l’impossibilità di utilizzare l’area sbancata, peraltro acquistata dal Comune a titolo oneroso dall’Agenzia del Demanio, se non con l’esborso di consistenti oneri per la sua ricostruzione. In tale contesto, gli organi preposti dell’ente locale, per oltre un anno e mezzo, non hanno attivato gli strumenti utili a obbligare la società a ripristinare lo stato originario dei luoghi, omettendo anche l’escussione della polizza fideiussoria prevista a garanzia dei lavori. In questi giorni, la Procura Regionale della Corte dei Conti per il Lazio, sulla scorta degli accertamenti della Guardia di Finanza, ha contestato alla società concessionaria, all’architetto Vincenzo Diana (dirigente Lavori Pubblici pro tempore) e a Gianluca Faraone (dirigente dell’Area Economico Finanziaria e Settore Patrimonio pro tempore) un danno all’Erario per oltre 223.000 euro, invitandoli a presentare le proprie controdeduzioni in merito.