Codacons su Ferrovie abbonamenti Alta Velocità

Sulla questione dei rincari per gli abbonamenti all’Alta Velocità disposti da Trenitalia, già dalla scorsa settimana un esposto per abuso di posizione dominante è sul tavolo dell’Antitrust, da cui si attende a breve l’apertura di una indagine. Lo afferma il Codacons, che per conto dei pendolari danneggiati dagli aumenti tariffari ha presentato la scorsa settimana una denuncia all’Autorità per la concorrenza. Si legge nell’esposto attualmente al vaglio dell’Antitrust:
“quanto prepotentemente riportato alla ribalta dai media, stampa e siti web, potrebbe sollevare dubbi, perplessità sull’operato di Fs (a capitale pubblico) che da servizio pubblico, e quindi di utilità per tutti i cittadini , sembrerebbe voler diventare servizio per soli privilegiati in violazione dei diritti di tutta la collettività e a conferma del regime di monopolio del servizio di trasporto ferroviario […] mentre nei mesi scorsi Ntv avrebbe progressivamente cancellato gli abbonamenti per Italo nelle tratte tra i capoluoghi di regione, Trenitalia, invece, avrebbe deciso di mantenerli, anche per il pressing di Parlamento, Governo e Regioni, ma lo avrebbe fatto aumentando il costo del documento di viaggio per i Frecciarossa […]
si chiede Alla AGCM di disporre tutti i controlli del caso in relazione all’operato di FS anche in considerazione del fatto che il monopolio del servizio di trasporto ferroviario è un sistema a solo vantaggio del gestore e a discapito del viaggiatore, limitato della propria possibilità di scelta […] attualmente l’utenza è costretta a subire unilateralmente scelte del gestore motivate più che da un interesse pubblico da chiari scopi commerciali, quindi si rende necessario verificare la correttezza, regolarità e fattibilità degli aumenti unilateralmente disposti sugli abbonamenti per l’alta velocità aprendo una apposita istruttoria”.
“Attendiamo ora le decisioni dell’Autorità – spiega il Codacons – e siamo pronti a qualsiasi iniziativa, compreso il boicottaggio di Trenitalia, contro gli inaccettabili aumenti degli abbonamenti che danneggiano i pendolari italiani”.