MORTI SUL LAVORO: CODACONS CHIEDE A PROCURA DI INDAGARE SU ATTIVITà INAIL

Dopo la tragedia sul lavoro registrata martedì scorso a Milano, il Codacons ha inviato oggi un esposto alla Procura della Repubblica di Milano in cui si chiede di estendere le indagini nei confronti dell’Inail, allo scopo di verificare l’attività di vigilanza svolta dall’ente. L’associazione rivela infatti una circolare interna dell’Inail da cui emergerebbe una drastica riduzione dei controlli e delle ispezioni sui luoghi di lavoro. Si legge nell’esposto dell’associazione:
“risulterebbe che dopo l’attribuzione all’Inail delle funzioni già svolte dall’Ispesl i controlli sui luoghi di lavoro siano diminuiti anche per la urgenza che avrebbe palesato il direttore generale di liberare gli immobili ex Ispesl – quelli occupati dai tecnici addetti ai controlli – impegnando gli ispettori ex Ispesl in attività amministrative a causa dei traslochi […]
nel 2013, in una circolare interna a firma dei dirigenti Gobbi e Pittiglio, si è affermato che in diverse province si era avuta una riduzione dei controlli del 90% (“rapporto 10:1”) con la soppressione dei controlli di legge nelle fabbriche e nei cantieri, superata la depressione degli anni 2011-2015 poteva facilmente prevedersi una impennata degli incidenti sul lavoro”.
Il Codacons ha dunque chiesto alla Procura di Milano di sequestrare la circolare in oggetto, e di “procedere ad un estensione delle indagini a carico dell’Inail e di tutti quei soggetti, organi e autorità preposte a controlli, verifiche e rispetto delle norme di sicurezza, per accertare responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti quali concorso in omicidio, reati di cui all’art. 328 c.p. reato di rifiuto di atti d’ufficio. omissione; oltre ai reati di omesso controllo e vigilanza, e sulla base dell’art. 40 del codice penale che afferma: “non impedire un evento, che si ha l’obbligo giuridico di impedire, equivale a cagionarlo”.