L’ICC conferma: ripresa ancora lenta

Nel dicembre 2016 l’indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è salito dello 0,3% rispetto a novembre e dello 0,5% sullo stesso mese del 2015. Nel complesso del 2016 l’indicatore è aumentato dello 0,5%, meno del 2015, a causa di progressi meno rilevanti tanto dei beni quanto dei servizi. I primi, in particolare, hanno fatto registrare una significativa battuta d’arresto nella seconda parte dell’anno,

L’incremento registrato in termini congiunturali dall’ICC, dopo due mesi di stasi, è il risultato di un aumento sia della domanda relativa ai beni, cresciuta dello 0,3%, sia della componente relativa ai servizi (+0,1%). Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa, l’unico aumento significativo ha riguardato i beni e servizi per la mobilità (+1,2%), che hanno confermato il trend positivo grazie al recupero della domanda di auto e moto da parte dei privati. In contenuto miglioramento la spesa per i beni e servizi per la casa (+0,3%), per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+0,1%), per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (+0,1%). Variazione nulla, invece, la spesa per i beni e i servizi ricreativi, i beni e i servizi per le comunicazioni ed i beni e i servizi per la cura della persona. La spesa per l’abbigliamento e le calzature è stabile.

La crescita dello 0,5%, rispetto allo 0,1% di novembre riflette un aumento significativo della domanda di servizi (+1,9%) a cui ha corrisposto un calo dello 0,2% della spesa per i beni. Relativamente alle macro-funzioni di spesa variazioni positive di rilievo hanno riguardato la spesa per i beni e i servizi per le comunicazioni (+2,5%), per i beni e di servizi per la mobilità (+2,4%) e per gli alberghi, i pasti e le consumazioni fuori casa (+2,3%). In moderato miglioramento la domanda per i beni e servizi per la cura della persona (+0,5%), per i beni e servizi ricreativi (+0,1%) e per i beni e servizi per la casa (+0,3%) in risalita dopo la frenata di novembre. Una riduzione dei consumi, su base annua, di un certo rilievo si è registrata sia per gli alimentari, le bevande e i tabacchi (-1,9%), sia per l’abbigliamento e le calzature (-0,8%) proseguendo l’andamento negativo già evidenziato a novembre. Per febbraio 2017 l’Ufficio Studi Confcommercio stima, rispetto a gennaio, un aumento dello 0,2%. Nel confronto con febbraio del 2016 la variazione del NIC dovrebbe attestarsi al 1,3%.