Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno è stato impegnato nell’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Ascoli Piceno, Giuliana FILIPPELLO su proposta del Pubblico Ministero, Lorenzo M. DESTRO. E’ questo il primo esito di un’articolata indagine di polizia giudiziaria intrapresa dal Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno sulla scorta di approfondimenti investigativi che, sottoposti al vaglio della locale Procura della Repubblica, hanno subito delineato i contorni di una vicenda con al centro P.M. (di 88 anni), benestante nubile e senza figli e da R.D. (di 88 anni), sua persona di fiducia. In particolare, al vaglio degli inquirenti sono finiti diversi episodi tra vendite di immobili, distrazioni di somme di denaro e sottrazioni di oggetti preziosi, tutti di proprietà dell’anziana signora e di cui R.D. si era nel tempo indebitamente appropriato. Gli episodi, come ricostruiti nel corso delle attività investigative, supportate anche da complesse indagini bancarie e da altri accertamenti tipici, sono stati focalizzati con riferimento alle vicende intervenute in anni passati ed hanno posto in luce appropriazioni per milioni di euro. R.D., infatti, approfittando del rapporto fiduciario e di esclusività che si era instaurato con l’anziana benestante, era arrivato a farsi rilasciare una procura generale in virtù della quale, di fatto, aveva potuto disporre e gestire, quale assoluto “dominus”, di tutto il patrimonio della malcapitata. Al momento, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno hanno anche individuato i rapporti finanziari detenuti dalla persona di fiducia, oggetto degli investimenti delle somme distratte all’anziana donna, mentre, su un altro fronte, sono stati scoperti rapporti di conto intestati anche ai figli del medesimo, sui quali risulterebbe confluita, nel tempo, una parte rilevante degli stessi proventi distratti. Escamotages che, oggi, si sono rivelati del tutto inutili e che, anzi, hanno contribuito a consolidare il quadro d’accusa nei confronti di R.D., indirizzando le operazioni di sequestro delle Fiamme Gialle che hanno riguardato preziosi, titoli e contanti per oltre 3 milioni di euro, frutto delle distrazioni, intervenute a partire dall’anno 2013, accertate sino ad oggi.