In quasi due mesi di attività undici interventi di chirurgia oncologia complessa su fegato, via biliari e pancreas, numerosi di chirurgia oncologica addominale con la sua equipe, la riorganizzazione del reparto e degli ambulatori specialistici: sono questi i primi risultati ottenuti dal neo responsabile della chirurgia generale ed oncologica della Fondazione Giglio di Cefalù, Marcello Spampinato.
Spampinato, classe 74, siciliano, è tornano nella sua regione natale dopo un trascorso formativo e professionale tra Parigi, Lione, Londra, Southampton e come ultima sede il Policlinico di Abano Terme, in provincia di Padova, dove ha ricoperto il ruolo di responsabile della chirurgia epatobiliopancreatica, laparoscopica avanzata e robotica.
“Il Giglio – ha detto il direttore generale Vittorio Virgilio, presentando Spampinato – è un ospedale in grado di affrontare interventi di alta complessità e di fornire adeguata assistenza nella fase post operatoria. L’arrivo di Spampinato candida questa struttura – ha evidenziato il manager – a diventare uno dei principali centri di riferimento regionale per la chirurgia addominale e in particolare per patologie tumorali al fegato e al pancreas. Trattamenti, eseguibili al Giglio, con tecniche laparoscopiche e quindi mininvasive avanzate”.
Il neo responsabile della chirurgia ha al suo attivo una vasta esperienza professionale nella chirurgia oncologica addominale ed in particolare nelle chirurgia laparoscopica avanzata delle vie biliari, del fegato e del pancreas. E’ stato tra i primi chirurghi – riporta il suo curriculum – a realizzare un intervento di asportazione in un unico tempo del fegato destro e del colon sinistro per via totalmente laparoscopica.
“L’ottanta percento dei pazienti che seguivo in Veneto – ha detto il chirurgo – arrivava dal sud Italia. Il mio impegno è, oggi, di curarli qui in Sicilia, dove ho scelto di ritornare”.
“Spampinato – ha sottolineato il direttore sanitario Lorenzo Lupo – è tra i pochi chirurghi italiani ad effettuare le resezioni epatiche maggiori per via laparoscopica (epatectomie maggiori) anche combinate con resezione di colon in un unico intervento. Oltre – ha concluso Lupo – è uno tra i pochi chirurghi italiani con esperienza in chirurgia robotica epatopancreatica”.