La vicenda del primario ortopedico dell’ospedale Pini, Norberto Confalonieri, potrebbe avere nuovi strascichi e aprire le porte ad una serie di cause risarcitorie da parte dei cittadini. Lo afferma il Codacons, dopo il sequestro delle cartelle cliniche di 62 pazienti da lui operati deciso dalla magistratura, per accertare se si sia trattato o meno di casi di lesioni.
E’ evidente che in caso di danni e lesioni provocati dall’operato del medico, i pazienti potranno avanzare richieste risarcitorie nei confronti del nosocomio e dello stesso Confalonieri – spiega il Codacons – In tal senso attendiamo gli esiti delle indagini della Procura dopo i quali, se saranno accertati illeciti, ci faremo promotori di una azione collettiva da parte dei soggetti operati e che hanno riscontrato problemi fisici a seguito degli interventi.
L’associazione inoltre chiederà al Ministero della salute e all’Aifa di vietare la commercializzazione in Italia delle protesi prodotte dalle aziende Johnson & Johnson e B. Braun, se le indagini della magistratura accerteranno che le due multinazionali hanno piazzato le loro protesi all’ospedale Pini dopo aver pagato regali, contratti di consulenza occulti, viaggi e comparsate in tv al primario indagato – conclude il Codacons.