Allo Stato può costare molto caro assumere dei precari limitando la temporalità del contratto e conferendo loro degli stipendi che non tengono conto dell’anzianità di servizio svolta. Il Tribunale del Lavoro di Catania, su due ricorsi patrocinati dagli avvocati Anief, constata l’abusiva apposizione del termine da parte del Miur e lo condanna a corrispondere a due docenti precarie il corrispettivo delle mensilità di luglio e agosto di ogni anno scolastico e le progressioni di carriera mai computate. I posti ricoperti dalle supplenti erano, infatti, vacanti e disponibili, quindi illegittimamente stipulati con scadenza al 30 giugno. E questo “errore” è stato perpetrato per ben cinque anni.
A una docente il giudice ha assegnato 13.222 euro per non averle esteso il contratto a tempo determinato anche nei mesi di luglio e agosto, più altri 5.802 euro per gli aumenti automatici stipendiali negati. Alla seconda insegnante il tribunale del lavoro ha detto che lo Stato dovrà farle percepire, sempre come indennizzo, 7.420 euro per la mancata stipula dei contratti nei mesi estivi e 2.609 euro per il conferimento degli scatti di anzianità.
Nelle due sentenze è stato rilevato che “alla copertura delle cattedre e dei posti di insegnamento che risultino effettivamente vacanti e disponibili entro la data del 31 dicembre e che rimangano prevedibilmente tali per l’intero anno scolastico, qualora non sia possibile provvedere con il personale docente di ruolo […] si provvede mediante il conferimento di supplenze annuali”. Dall’esame della norma e della documentazione prodotta in atti, il Giudice del Lavoro ha quindi dato piena ragione alle tesi sostenute dai legali Anief e ha rilevato come “emerge che essa collega la differente durata della supplenza esclusivamente alla vacanza o meno del posto disponibile”, risultando incontestato anche da parte dell’Amministrazione “che le supplenze conferite alla ricorrente fossero finalizzate a coprire un posto vacante e disponibile”.
“È una lunga battaglia quella che abbiamo condotto per il rispetto della normativa e del regolamento delle supplenze – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – e da anni stiamo denunciando l’illegittimità dell’operato del Miur nell’attribuzione degli incarichi a tempo determinato: quando la cattedra è vacante deve essere utilizzata per le immissioni in ruolo, ma se il posto è restituito per l’attribuzione di incarichi annuali, il contratto deve necessariamente terminare al 31 agosto e non prima”.