La prima decade di maggio si preannuncia all’insegna della spiccata variabilità atmosferica sulla maggior parte del nostro Paese. Seppure in un contesto previsionale al momento decisamente poco affidabile, la tendenza a lungo termine mostra l’instaurarsi attorno all’Italia di una circolazione atmosferica abbastanza anomala per il periodo, relativamente fresca e umida proveniente dai quadranti orientali, capace di generare un tempo spesso instabile. Almeno fino al 5 o 6 di maggio la probabilità di precipitazioni dovrebbe risultare maggiore sulle regioni settentrionali e parte di quelle centrali, per poi limitarsi alle sole regioni del Nord nelle giornate successive e fino all’inizio della seconda decade. In quest’ultimo frangente, infatti, è atteso un ripristino del flusso sud-occidentale atlantico e un suo successivo abbassamento di latitudine. Per il Sud e le Isole maggiori, invece, il periodo in esame potrebbe trascorrere senza precipitazioni di rilievo e in un contesto di maggiore stabilità. Dal punto di vista termico, i valori dovrebbero mantenersi ancora inferiori alla media stagionale al Nord, in forma più lieve anche al Centro, ma con una ripresa tra fine prima decade e inizio seconda; prossime alla norma nelle regioni meridionali e insulari.