Venerdì scorso 28 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato, in via preliminare, il testo del Decreto Legislativo di attuazione della direttiva comunitaria 2014/65/UE sui mercati e strumenti finanziari conosciuta anche come Mifid 2. Non abbiamo ancora il testo ufficiale del Decreto Legislativo e il processo di emanazione è ancora in corso dal momento che sono necessari i pareri consultivi delle competenti commissioni parlamentari e la trasmissione del testo al Presidente della Repubblica. Al momento abbiamo il testo del comunicato stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri dal quale apprendiamo che, a distanza di oltre un decennio da quando lo abbiamo chiesto a gran voce, finalmente è stata introdotta una norma che conferisce alle varie autorità di vigilanza il potere di vietare o limitare la distribuzione di taluni prodotti finanziari “in particolare” – recita il comunicato stampa – “tali autorità potranno valutare il merito dei prodotti offerti e potranno vietare su base temporanea la loro commercializzazione e lo svolgimento di qualunque altra attività qualora ritengano che essi possano compromettere la stabilità e l’integrità dei mercati, l’ordinato svolgimento delle negoziazioni e gli interessi degli investitori”.
Se uno strumento legislativo del genere fosse stato presente, a esempio, ai tempi dei famigerati piani finanziari “My Way – 4You” del Monte dei Paschi di Siena (i mutui di scopo venduti come prodotti previdenziali) o di altre assurdità che hanno ingannato centinaia di migliaia di risparmiatori, è probabile che ci saremmo risparmiati un bel po’ di danni.
Attendiamo adesso che la norma entri pienamente in vigore ma ci aspettiamo anche che la Consob si doti di una struttura in grado di fare valutazioni nel merito a salvaguardia degli interessi degli investitori. Auspichiamo che questo potere della Consob svolga una funzione preventiva affinché gli intermediari finanziari evitino la commercializzazione di prodotti che rischino l’attivazione di questo potere. Affinché ciò accada è importante che la Consob faccia molta chiarezza sui contorni di questo potere. Un nodo importante riguarderà i prodotti caricati di costi irragionevoli. Temiamo che le autorità di vigilanza tenderanno a stare molto lontani da questo tema che è invece assolutamente cruciale.
Al momento, non possiamo che plaudire all’introduzione in Italia di una norma del genere, anche se siamo perfettamente consapevoli che tutto dipenderà dal modo in cui verrà applicata da parte delle autorità di vigilanza. Certamente noi ci saremo ad incalzarle, presentando loro relazioni dettagliate sui molti prodotti palesemente dannosi per gli interessi degli investitori.
Alessandro Pedone, responsabile Aduc Tutela del Risparmio