Se alla fine di quest’anno i tagli alla spesa pubblica ottenuti in questa legislatura (2013-2017) ammontano a 30,4 miliardi di euro, le uscite correnti al netto degli interessi sul debito, invece, non hanno invertito la tendenza. Anzi, sono continuate a crescere: + 31,8 miliardi. In altre parole, nonostante la spending review abbia cominciato ad aggredire la spesa, quest’ultima, nel complesso, continua a salire e, come vedremo in seguito, a pagarne il conto sono in buona parte ancora una volta gli italiani. A dirlo è un’analisi realizzata dall’Ufficio studi della CGIA. “Le uscite correnti al netto degli interessi – segnala il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo – continuano ad aumentare, in particolar modo, a causa della spesa pensionistica e delle prestazioni sociali. Se in una fase di crisi economica l’incremento delle misure a sostegno del reddito di chi si trova in difficoltà è più che giustificabile, lo è molto meno quello per le pensioni. Con l’ultima Legge di bilancio, ad esempio, è stata estesa la 14esima mensilità per i pensionati a basso reddito, è stata innalzata la no tax area Irpef per gli under 74 e sono state aperte delle finestre in uscita attraverso l’Ape. Misure che, in larga parte, non prevedono una copertura finanziaria sufficiente”. Se, però, analizziamo l’andamento dei nostri conti pubblici su un arco temporale medio-lungo, il rigore non è mai venuto meno…..