Conti pubblici: Unimpresa, debito sale e spesa intoccabile

“Il debito pubblico continua a salire e la spesa dello Stato è intoccabile. La voragine nelle finanze statali si allarga sempre di più, ma il governo non riesce, o forse non vuole, aggredire gli sprechi del bilancio pubblico. Così la spesa continuerà a crescere e contribuirà a far crescere il nostro debito. E nei prossimi anni sarà sempre peggio perché la spending review è stata abbandonata”. Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, commentando i dati della Banca d’Italia diffusi oggi secondo i quali il debito pubblico a maggio ha raggiunto un nuovo record toccando quota 2.278 miliardi in aumento di 8 miliardi rispetto al mese precedente.

Secondo una analisi del Centro studi di Unimpresa sull’ultimo Documento di economia e finanza approvato dal governo, la spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi quattro anni: tra il 2017 e il 2020, dalle casse del Tesoro usciranno, in tutto, 45 miliardi di euro in più rispetto al 2016. Salirà di 26 miliardi (+10%) la spesa per le pensioni e di oltre 8 miliardi (+11%) quella per le prestazioni sociali, di 2,6 miliardi (+1,6%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di quasi 4 miliardi (+3%) l’esborso per forniture e servizi. Questi i dati principali dell’operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresasul Documento di economia e finanza approvato martedì dal consiglio dei ministri, secondo la quale aumenterà anche la spesa per interessi sul debito di 4,8 miliardi (+7%) e la sanità subirà un aumento di 6 miliardi (+5%). “La spesa pubblica andrebbe tagliata seriamente: dalla lotta agli sprechi, che continuano a pesare sulla fiscalità generale, possono essere trovate le risorse per ridurre il peso delle tasse sulle famiglie e sulle imprese” osserva ancora Pucci.

Secondo l’analisi dell’associazione il totale delle uscite si attesterà a 839,1 miliardi nel 2017, a 849,3 miliardi nel 2018, a 861,3 miliardi nel 2019 e a 874,2 miliardi nel 2020. Complessivamente, rispetto al 2016, quando il bilancio si è chiuso con uscite pari a 829,3 miliardi, ci sarà un incremento della spesa di 44,9 miliardi (+5,41%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 40,7 miliardi (+5,77%) e subirà un incremento anche la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a 4,8 miliardi (+7,27%). In calo, invece, la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà sempre meno e ci sarà un calo complessivo di 623 milioni (-1,09%).

Le uscite correnti saliranno di 45,5 miliardi (+5,90%): dai 771,9 miliardi del 2016 di arriverà progressivamente agli 817,5 miliardi del 2020: in salita la voce degli stipendi dei dipendenti pubblici: dai 164,08 miliardi del 2016 ai 166,7 miliardi del 2020 con in incremento complessivo, nel quadriennio in esame, di 2,6 miliardi (+1,62%). Quanto alla spesa per forniture e servizi, l’aumento sarà di 3,9 miliardi (+2,90%) da 135,5 miliardi a a 139,5 miliardi. Per quanto riguarda il welfare, è prevista una salita della spesa per le pensioni di 26,4 miliardi (+10,11%) e di 8,4 miliardi (+11,08%) per le prestazioni sociali. Salirà anche la spesa sanitaria che nel 2016 si è attestata a quota 112,5 miliardi: nel 2017 arriverà a 114,1 miliardi, nel 2018 a 116,06 miliardi nel 2019 a 116,1 miliardi, nel 2020 a 118,5 miliardi per un incremento totale di 6,02 miliardi (+5,36%).