I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Cosenza, hanno avviato un’autonoma attività volta alla prevenzione, ricerca e repressione delle violazioni che ledono gli interessi economici e finanziari pubblici, con specifico riferimento alla regolarità della percezione delle pensioni erogate dagli Enti Previdenziali nei confronti di soggetti ultranovantenni residenti nella Provincia Brutia. Nell’ambito delle successive indagini disposte dal Procuratore della Repubblica, Eugenio Facciolla e dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Angela Continisio, presso la Procura della Repubblica di Castrovillari, sono stati notificati provvedimenti di sequestro nei confronti di soggetti delegati o cointestatari di conti sui quali l’INPS ha erogato e continuava ad erogare indennità di pensione in favore di loro familiari da tempo deceduti, per un importo complessivo di € 452.540,31. Più in dettaglio, dai preliminari accertamenti svolti su pensionati ultranovantenni, era emerso che taluni soggetti, sebbene deceduti, continuavano a percepire indennità di pensione anche dopo la data di morte. A seguito delle interrogazioni effettuate alle banche dati in uso al Corpo, nei confronti di circa 15.000 soggetti, rientranti negli elenchi forniti dall’INPS, sono stati interessati tutti i comuni della Provincia di Cosenza affinché ne comunicassero l’esistenza in vita o l’eventuale data del decesso dei soggetti residenti nel proprio territorio. Successivamente alle specifiche risposte pervenute, sia dall’INPS che dai vari Comuni interessati, ed alle discordanze riscontrate dalla documentazione acquisita, i finanzieri calabresi hanno richiesto alla Procura di Castrovillari, dapprima l’accesso all’archivio “Anagrafe dei Conti” e in seguito i relativi accertamenti bancari e/o postali. Gli approfondimenti eseguiti hanno permesso alle fiamme gialle calabresi di appurare che, sebbene i pensionati fossero deceduti da tempo, l’INPS aveva inconsapevolmente continuato ad erogare la pensione anche dopo la morte, a beneficio dei cointestatari/delegati dei conti, ove le provvidenze venivano periodicamente accreditate. Undici gli indagati denunciati per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316 ter.c.p.), di cui due in concorso tra loro (ex art. 110 c.p.) per aver illecitamente percepito le pensioni di dieci soggetti deceduti da diverso tempo (quattro nell’anno 2012, due nell’anno 2013 e cinque nell’anno 2014. Tra i denunciati spiccano due parenti i quali, cointestatari del c/c con il defunto, venuto a mancare nel 2012, hanno continuato a ricevere indebitamente, in concorso tra di loro, circa € 62.000. L’importo più alto l’ha raggiunto una cinquantacinquenne residente in provincia di Cosenza , che ha incassato illecitamente € 77.075,35 per pensioni della congiunta defunta nel 2012. Per tutti i soggetti, il Giudice delle Indagini preliminari presso il Tribunale di Castrovillari, Letizia Benigno, ha disposto provvedimenti di sequestri preventivi di beni e somme, quali equivalenti al profitto dei reati. L’operazione appena conclusa rientra nelle attività di salvaguardia dei bilanci pubblici condotte dalla Guardia di Finanza: l’obiettivo è garantire legalità, equità ed efficienza nella gestione delle risorse, e un corretto utilizzo collettivo dei soldi dello Stato.