Il disegno di legge, che modifica alcuni articoli del Codice penale, se concluderà l’iter alla Camera, entro l’estate, a settembre ripartirà dal Senato. Esso si propone di tutelare chi si trovi in una situazione di vulnerabilità psicofisica, in ragione dell’età avanzata, e punisce chiunque con mezzi fraudolenti costringa un anziano a dare o promettere denaro o beni ad altri simulando offerte commerciali, nell’abitazione della persona offesa, fuori dagli uffici postali, dalle banche, da studi medici o ospedali, case di cura o da luoghi di ritrovo.
Quattro articoli a tutela degli ultrasessantacinquenni. Si considera, infatti, aggravante del reato di truffa, già previsto dall’art. 640 c.p., in fatto che la vittima dell’illecito sia persona maggiore di 65 anni. Lo prevede il primo articolo della norma 4130, che la Camera discute la prossima settimana.
La pena prevista rimane quella vigente per le ipotesi aggravate del reato, cioè “la reclusione da uno a 5 anni e la multa da 309 a 1.549 euro”. Vi è, però, l’introduzione di un’autonoma aggravante speciale, qualora la vittima sia maggiore di 65 di età. Essa è sottratta alla valutazione del giudice la verifica della concreta sussistenza degli altri requisiti, previsti nel caso di minorata difesa.
Analogamente – stante il limite massimo di pena di 5 anni – è confermata la possibile applicazione della custodia cautelare in carcere. Stessa aggravante speciale è stata introdotta per il reato di rapina: ferma restando la sanzione edittale per il reato-base (punito con la reclusione da 3 a 10 anni e con la multa da 516 a 2.065 euro) costituisce rapina aggravata (punita con la reclusione da 4 anni e 6 mesi a 20 anni e con la multa da 1.032 a 3.098 euro) sia il reato commesso in luoghi tali da ostacolare la pubblica e privata difesa sia quello commesso in danno di persona maggiore di 65 anni.
L’articolo 2 introduce nel codice penale l’art. 643-bis, finalizzato a limitare i casi di applicazione della sospensione condizionale della pena ai condannati per circonvenzione di incapaci e truffa aggravata in danno di ultrasessantacinquenni. La disposizione stabilisce, infatti, che la concessione del beneficio sia subordinata “all’obbligo delle restituzioni e al pagamento della somma liquidata a titolo di risarcimento (o provvisoriamente assegnata); all’eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato”.
L’articolo 3 della legge integra il contenuto del terzo comma dell’art. 275 c.p.p. prevedendo che, in relazione al reato di truffa aggravata (vittima maggiore di 65 anni), possa applicarsi la misura della custodia cautelare in carcere anche se il giudice ritiene che, all’esito del giudizio, la pena detentiva irrogata non sarà superiore a tre anni.
Infine, l’articolo 4 della stessa proposta, prevede l‘arresto obbligatorio in flagranza dei delitti di truffa aggravata in danno di ultrasessantacinquenne e di circonvenzione di incapace.
Viene, infine, introdotta una nuova aggravante: pene aumentate di un terzo se il fatto è commesso con l’utilizzo di strumenti telefonici, informatici o telematici, ovvero avvalendosi di dati della vita privata della persona acquisiti, senza il suo consenso o in maniera fraudolenta.
Fipac plaude al Ddl: “non ci resta che sperare ora, dice Lino Busà, Direttore Nazionale Fipac, che si traduca in legge. La truffa nei confronti degli anziani è un reato odioso, soprattutto perché colpisce persone deboli e indifese. Apprezziamo soprattutto, aggiunge il Direttore Fipac, l’articolo due, dove si dice che la sospensione condizionale della pena deve essere subordinata all’obbligo delle restituzioni e al pagamento della somma liquidata a titolo di risarcimento. E’ un punto molto importante che, a nostro parere, porterà ad un aumento delle denunce”.
“In ogni caso, conclude Busà, la lotta contro le truffe agli anziani si vince con la prevenzione. Per questo Fipac è, da tempo, impegnata in una campagna che prevede incontri con le forze dell’ordine e la distribuzione di vademecum conoscitivi intitolati: “Truffe, se le conosci le eviti”. Comprendere e approfondire ciò a cui si può andare incontro, è il primo passo per tutelarsi, difendersi e reagire contro queste persone che sono l’espressione peggiore del non avere scrupoli”.