Roma è in emergenza idrica perché nei primi venti giorni di luglio è caduto il 73% di pioggia in meno, peggiorando una situazione che nei primi sei mesi dell’anno aveva già visto una costante diminuzione delle precipitazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ucea relativi al territorio provinciale che evidenzia le ragioni dello stato di sofferenza del Lago di Bracciano, la riserva idrica della Capitale. L’ultimo crollo delle precipitazioni – spiega Coldiretti – segue quello del -74% a giugno, il -56% a maggio come ad aprile, mentre a marzo il calo è stato del 58%, a febbraio del 37% e a gennaio del 34% provocando una crisi idrica di portata storica. Ma la situazione – sottolinea la Coldiretti – è critica in tutto il Lazio dove nella seconda decade di luglio il calo delle precipitazioni è stato pure qui del 73% dopo che a giugno era caduta il 70% di pioggia in meno ma particolarmente secchi sono stati tutti i mesi del 2017. Il risultato è una grave siccita’ nelle campagne dove si contano complessivamente danni per 100 milioni di euro secondo la Coldiretti, tra investimenti sostenuti per le semine, aggravio di spese per gasolio o corrente per irrigare, mancata produzione diretta di foraggio per gli allevamenti e mancato reddito. Nell’Agro Romano compromessi i raccolti di grano, carote, patate. Nelle province di Roma, Rieti e Frosinone produzione di latte ovino/bovino calata mediamente del 30% mentre a Viterbo – continua la Coldiretti – irrigazione di soccorso per salvare vigneti e uliveti che comunque si avviano a una stagione in perdita, con rese almeno dimezzate. Nei noccioleti sprovvisti di irrigazione le mandorle non si sono formate o si annunciano di scarsa qualità. A Latina – conclude la Coldiretti – compromessi fino al 50% i raccolti di mais, ortaggi, meloni, angurie.