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Nonostante la critica atmosfera ed i molteplici ostacoli, 8.089.320 venezuelani si sono recati senza paura alle urne dimostrando la loro viva e militante partecipazione al processo di cambiamenti nel paese latinoamericano iniziato nel 1999 con Hugo Chávez. I dati ufficiali riferiscono una percentuale di affluenza del 41,5%, eleggendo, in forma diretta e segreta, 537 dei 545 membri dell’Assemblea Nazionale Costituente (ANC), di cui 364 rappresentanti territoriali e 173 settoriali. I restanti 8 membri sono rappresentanti indigeni che scelti martedì 1° agosto, in tre assemblee generali secondo le tradizioni dei popoli indigeni del paese.
Tutto questo nonostante il forte clima di terrore, con atti di vandalismo, minacce, provocazioni, attentati e omicidi commessi dall’opposizione persino nel giorno delle elezioni con l’assassinio di un candidato “chavista” alla Costituente, la devastazione e l’incendio di strutture pubbliche e di un centinaio di macchine elettorali, blocchi stradali e la pesante ingerenza dei media e centri imperialistici, come gli USA e l’UE che, infine, non hanno riconosciuto la legittima Assemblea Costituente, annunciando nuove sanzioni, così come fatto anche dalle istituzioni italiane per voce del Presidente del Consiglio Gentiloni che ha dichiarato: «Il Venezuela è al limite di una guerra civile, al limite di un regime dittatoriale. Non riconosceremo l’Assemblea costituente». A questa vergognosa presa di posizione del governo italiano si aggiungono le assurde affermazioni di Casini, all’assemblea del senato, nelle quali definisce il Venezuela una «dittatura narco-militare» chiedendo la scarcerazione del terrorista Leopoldo Lopez (in realtà agli arresti domiciliari). Non meno assurde poi le affermazioni ostili al processo rivoluzionario popolare venezuelano fatte dal Ministro degli Esteri, Angelino Alfano nel mese di maggio di quest’anno, nel corso dell’informativa all’aula del Senato: “I rischi di guerra civile in Venezuela sono concreti” -ribadendo il proprio sostegno alle imprese italiane presenti nel Paese -“Il governo italiano sta lavorando per fare in modo che leaziendeitaliane in presenti in Venezuela possano recuperare i 3 miliardi di euro di crediti che vantano. È importante che vengano ricompensate per il loro impegno.”
Le nazioni rappresentanti gli interessi del capitalismo internazionale, ovvero le forze imperialiste, che sostengono i meccanismi dell’opposizione reazionaria e fascista venezuelana diretta da settori della borghesia nazionale, hanno come obiettivo quello di riconquistare i mercati perduti negli anni precedenti nei confronti delle potenze concorrenti come la Cina e la Russia, e non si pongono alcun scrupolo nello spingere verso scenari di guerra sul modello ucraino, libico, e siriano.
La Federazione Esteri del Partito Comunista, aderente all’Iniziativa dei Partiti Comunisti e Operai Europei, solidarizza con il Partito Comunista di Venezuela e augura il proseguimento della rivoluzione popolare al legittimo Presidente della Repubblica Bolivariana, il compagno Nicolas Maduro.
Il segretario della Federazione Europea
Massimo Mauro