ACCADEMIA PEPERONCINO DIAMANTE, CACHET BELEN È 30 MILA EURO

Il Codacons esprime un sincero dispiacere per la decisione dell’Accademia Italiana del Peperoncino, che – con un certo grado di intolleranza – ha scelto di conferire mandato ad un noto legale “per querelare Codacons, Francesco Di Lieto e i giornali interessati per la diffusione di notizie false che ledono gli interessi dell’Accademia Italiana del Peperoncino Onlus organizzatrice”. L’Associazione si attende che la Regione Calabria e lo stesso Governatore, che a sua volta ha dichiarato “discutibile” la scelta della madrina, verifichino accuratamente l’erogazione di contributi a chi manifesta cotanta intolleranza.

Della questione ci si occuperà nelle sedi opportune ma è opportuno, da parte del Codacons, riconoscere l’errore: il compenso per la presenza di Belen ammonta in effetti a 36.600,00 euro (di questa somma all’incirca 23mila euro sarebbero a carico della Regione Calabria), anche se l’Associazione attende di conoscere eventuali spese aggiuntive – spese di trasporto e soggiorno per la “madrina” della manifestazione e l’eventuale staff – che, se confermate, ricondurrebbero la spesa alle cifre iniziali.
A ogni modo, e uscendo dal ginepraio di cifre, la questione rimane: la metà di uno spreco rappresenta pur sempre uno spreco, specie a fronte dei tanti e tanti progetti che – nel territorio calabrese – non godono di altrettanta fortuna.

Ma c’è un altro punto: a giudizio dell’Associazione, la scelta di Belen resta contestabile proprio per le logiche che l’hanno ispirata. Il Codacons non può avallare visioni che usano e sviliscono la donna, relegandola al ruolo di mero “oggetto”. La rappresentazione di una donna “eccitante” come un peperoncino, “piccante” se svestita, condensa una quantità di stereotipi di genere ormai sorpassati e francamente inaccettabili.

La Regione Calabria vanta enormi bellezze naturali, spesso sottovalutate o, peggio, mortificate: non ha certo bisogno di Belen per attrarre turismo, e di sicuro non ha bisogno di rappresentazioni che confinano la donna nel recinto della seduzione.