Ancora una volta un grave episodio di cronaca nera vede coinvolti dei buttafuori, accusati dai Pm romani di aver provocato la morte di Giuseppe Galvagno, imprenditore di 49 anni massacrato di botte all’esterno di un locale nella zona Eur a Roma, sabato notte.
Solo pochi mesi fa si registrava la triste vicenda di Alatri, con un ragazzo di 20 anni morto fuori da una discoteca a seguito di un pestaggio per il quale sono stati indagati gli addetti alla sicurezza del locale. E andando indietro nel tempo sono molteplici gli episodi di decessi o lesioni gravi prodotte dagli addetti alla sicurezza di locali pubblici.
“E’ evidente l’esistenza di un problema in Italia legato alla figura del buttafuori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Pur essendo il settore disciplinato dalla legge Maroni del 6 ottobre 2009, che regolamenta i requisiti per l’iscrizione nell’elenco prefettizio del personale addetto ai servizi di controllo presso i luoghi aperti al pubblico, si continuano a registrare eccessi e comportamenti al di fuori di qualsiasi legge che provocano, come nel caso di Roma, conseguenze gravissime. Alla base di ciò la troppa improvvisazione che spesso caratterizza il settore e il non rispetto delle regole in vigore dal 2009”.
Per tale motivo il Codacons chiede al Ministero dell’Interno un giro di vite sulla figura del buttafuori, attraverso controlli serrati sul territorio e valutazioni psicologiche periodiche, al fine di garantire che chi svolge tale delicato e importante lavoro abbia tutti i requisiti per garantire la sicurezza pubblica.