Il MIC di luglio si è attestato su un valore stimato di 18,4 punti, in aumento di 3 decimi di punto rispetto a giugno, mese in cui si è registrato il valore più basso da aprile 2016. L’andamento del MIC dell’ultimo mese è sintesi di una stabilità dei prezzi dei beni e servizi ad alta frequenza d’acquisto, e di un aumento, due decimi di punto, della disoccupazione estesa. La presenza di un’area del disagio sociale ancora molto ampia, nonostante il ridimensionamento registrato rispetto all’inizio dell’anno, rappresenta uno degli elementi che porta a valutare con una certa prudenza il quadro congiunturale. I molti elementi positivi emersi nei periodi più recenti potrebbero, infatti, subire un’attenuazione in assenza di dinamiche occupazionali più sostenute rispetto alle attuali. A luglio 2017 il tasso di disoccupazione ufficiale si è attestato all’11,3% (11,2% a giugno). Il dato riflette un miglioramento sul versante degli occupati e un peggioramento dal lato dei disoccupati. Il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato di 61mila unità su base mensile e diminuito di 17mila unità rispetto a dodici mesi prima. Nello stesso mese il numero di occupati è aumentato di 59mila unità rispetto a giugno e di 294mila unità nei confronti di luglio del 2016. Segnali lievemente meno favorevoli, rispetto ai mesi precedenti, sono emersi, a luglio, dalla CIG. Il ridimensionamento del 22,4% su base annua delle ore autorizzate (-41,8% nei primi sette mesi) si è tradotto in un aumento delle ore di CIG effettivamente utilizzate – destagionalizzate e ricondotte a ULA – di 24mila unità su base mensile e in una diminuzione di 5mila unità su base annua (-47mila a giugno). Sul fronte degli scoraggiati è proseguita la tendenza al ridimensionamento: 2mila unità su base mensile e 94mila su base annua. Il combinarsi di queste dinamiche ha portato ad un aumento di due decimi di punto, in termini congiunturali, del tasso di disoccupazione esteso e a una diminuzione di sei decimi nel confronto su base annua. Nello stesso mese i prezzi dei beni e dei servizi ad alta frequenza d’acquisto sono aumentati dello 0,9% su base annua, stesso valore di giugno.