Un popolo di analfabeti di ritorno. Così ci potremmo definire, stando ai risultati dell’indagine promossa dall’OCSE sulle competenze alfabetiche e matematiche delle persone tra 15 e 65 anni, in 24 Paesi nel mondo. Siamo ultimi per quelle alfabetiche e penultimi in quelle matematiche. Insomma non siamo in grado di accedere, utilizzare, interpretare e comunicare le informazioni numeriche nè sappiamo comprendere, valutare e usare testi scritti per sviluppare conoscenze e potenzialita’.
Non va meglio per le nuove generazioni, poiche’, secondo un’indagine internazionale, promossa dall’OCSE-OECD, gli studenti italiani sono penultimi in Europa per la capacità di comprensione di un testo, penultimi nelle cognizioni scientifiche e terzultimi in quelle matematiche.
In una lettera al governo, del febbraio scorso, 600 docenti universitari denunciavano le carenze linguistiche dei loro studenti universitari, con errori appena tollerabili in terza elementare (grammatica, sintassi, lessico). Secondo il linguista Tullio De Mauro, scomparso recentemente, il 70 per cento degli italiani sono analfabeti funzionali, cioè hanno gravi difficoltà nella comprensione di un testo. "Il 70 per cento degli italiani non capisce quello che legge" sintetizzava il professor De Mauro.
Si capisce perché siamo diventati un popolo di creduloni (scie chimiche, teoria dei complotti, vaccini, ogm, ecc.).
La paura cresce dove c’è ignoranza.
Un compito arduo attende il prossimo governo e l’intera classe docente (a giorni inizia l’anno scolastico). Ce la faranno?
Primo Mastrantoni, segretario Aduc