“L’economia italiana migliora, ma è la crescita del prodotto interno lordo di quest’anno, come osservato dall’Ocse a conferma dei nostri timori, è ancora distante dai livelli del 2010 e ciò vuol dire che la ripresa è assai timida. Le stime dell’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo dell’economia dovrebbero essere il punto di partenza per i ragionamenti che il governo di Paolo Gentiloni si appresta a realizzare in vista della legge di bilancio”.
Lo dichiara il vicepresidente di Unimpresa, Claudio Pucci, commentando le indicazioni dell’Ocse, diffuse oggi, secondo le quali il pil italiano è cresciuto nei primi due trimestri 2017 ma il livello resta inferiore a quello del 2010 con un andamento negli ultimi sette anni che risulta il peggiore tra i paesi Ocse dopo la Grecia (e pari al Portogallo). “A noi interessa poco la polemica politica né è rilevante puntare il dito contro il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, a cui spetta il compito di tracciare la rotta della politica economica. Tuttavia, è impossibile non rilevare lo spread che c’è tra le previsioni del nostro esecutivo e talune indicazioni che arrivano da istituzioni internazionali, più restie a vedere tutto in chiave positiva per quanto riguarda l’andamento della ripresa nella Penisola. Sul fronte delle riforme, c’è ancora molto da fare e la prossima finanziaria è una occasione da non sprecare” aggiunge Pucci.