Nel corso di un’articolata e complessa indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, nella persona del Dr. Lorenzo Boscagli – Sost., i finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Prato, in data 26/10/2017, hanno eseguito un ingente sequestro di tessuti, pari ad oltre 4,5 milioni di metri lineari, corrispondenti ad oltre 650 tonnellate di peso, importati in Italia in contrabbando di diritti di confine per un valore stimato in circa 1 mln di Euro. Il prodotto rinvenuto veniva custodito presso un capannone industriale ubicato nella zona del Macrolotto 1 (zona industriale di Prato ove sono concentrate unitá produttive di imprese operanti nel settore della confezione e del pronto moda gestite in prevalenza da cittadini extracomunitari) riconducibili ad una società di capitale amministrata da un cittadino cinese, residente in Prato. Le indagini sono anche il frutto di un modulo info investigativo, in atto da parte delle fiamme gialle, sul territorio produttivo della Provincia, che sta consentendo di porre in essere strutturate operazioni di analisi economiche-finanziarie. Attività concentrate, in particolare, su quei fenomeni di frode piú strutturati e intensificate su quelle aree con maggiore densità di strutture produttive come, appunto, le aree del triangolo industriale presente sul territorio tra la provincia di Firenze, Prato e Pistoia. L’intervento operativo dei militari della Guardia di Finanza ha consentito di acclarare che la citata società aveva illegalmente importato i tessuti direttamente dalla Cina e, in minima parte dalla Turchia senza aver corrisposto né i dazi doganali né l’imposta sul valore aggiunto facendo figurare falsamente gli acquisti di tessuto come provenienti da una società operante nel territorio comunitario sfruttando, quindi, le agevolazioni previste per gli scambi tra operatori intracomunitari (per i quali non è previsto il pagamento dei diritti di confine). Oltretutto, il tessuto (che in realtà proveniva dalla Cina) era privo di qualsivoglia certificazione relativa anche alla qualità o assenza di tossicità degli stessi, con evidenti conseguenza per la sicurezza dei prodotti che sarebbero stati successivamente confezionati e acquistati da ignari consumatori.