“Le vendite al dettaglio a ottobre 2017 tornano a calare, segnando -1% in valore e -1,1% in volume rispetto a settembre”. Lo rileva l’Istat aggiungendo che “dopo l’accelerazione su base annua di settembre 2017 (+3,1%), a ottobre le vendite calano del 2,1% in valore – segnando il calo tendenziale più marcato da agosto 2014 – e del 2,9% in volume rispetto a ottobre 2016. Nello stesso periodo, calano sia le vendite degli alimentari (-1,7% in valore e -3,8% in volume), sia dei non alimentari (-2,4% sia valore che volume)”.
“Nella media del trimestre agosto-ottobre 2017, l’indice complessivo delle vendite al dettaglio registra una lieve contrazione rispetto al trimestre precedente (-0,1% in valore e -0,2% in volume). Nello stesso periodo, per le vendite di beni alimentari si rileva un incremento dello 0,1% in valore e una flessione dello 0,3% in volume; le vendite di beni non alimentari diminuiscono dello 0,2% sia in valore sia in volume. Nello stesso periodo si registra una variazione negativa sia per i prodotti alimentari (-1,7% in valore e -3,8% in volume), sia per i prodotti non alimentari (-2,4% sia in valore sia in volume). Rispetto a ottobre 2016, le vendite al dettaglio calano del 2% nella grande distribuzione e registrano una diminuzione del 2,2% nelle imprese operanti su piccole superfici”.
“Nel mese di ottobre 2017 – conclude l’Istituto – le vendite al dettaglio calano sia nella grande distribuzione (-2%) che nei piccoli negozi, dove registrano una flessione leggermente più ampia (-2,2%) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nella grande distribuzione le vendite registrano una variazione negativa sia per i prodotti alimentari (-1,3%) sia per quelli non alimentari (-3%). Per le imprese operanti su piccole superfici si registra una diminuzione del 2,6% per i prodotti alimentari e del 2,2% per quelli non alimentari. Tra gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, continua l’Istat, il valore delle vendite diminuisce per tutte le forme di vendita: gli ipermercati registrano una flessione del 3,8%, mentre nei supermercati la flessione è dell’1,3% e nei discount dell’1%”.