Mancano dieci giorni alla riapertura delle scuole, ma si può dare per certo sin d’ora che per molte di esse l’8 gennaio le lezioni saranno ad alto rischio di svolgimento: si tratta degli istituti del primo ciclo, quindi delle scuole dell’infanzia e primaria, dove operano decine di migliaia di maestri precari con diploma magistrale, rimasti sbigottiti e professionalmente danneggiati dalla sorprendente sentenza della plenaria del Consiglio di Stato che prima di Natale ha violato il giudicato espresso in altre sette sentenze del tenore totalmente opposto.
Lo sciopero, a cui aderiscono l’Anief e altri sindacati, riguarda specificatamente tutto il personale docente con diploma magistrale assunto con riserva o come supplente tramite le graduatorie ad esaurimento: “L’obiettivo della protesta – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è quello di inviare un chiaro segnale a chi dovrà prendere posizione su una sentenza che ha un sapore molto politico e scarsamente giuridico. Continuiamo a non comprendere come un organismo di giustizia così rilevante possa sconfessare se stesso, producendo tesi diametralmente opposte rispetto a quelle più volte espresse in precedenza sullo stesso quesito”.
“A chiederlo è anche un alto numero di politici che – continua Pacifico – proprio in questi giorni sta auspicando soluzioni a favore dei diplomati magistrale che tuttavia non potranno di certo concretizzarsi prima delle elezioni politiche, visto che le Camere a breve saranno sciolte e non è possibile oggi legiferare per trovare una soluzione al problema pronta da mesi: riaprire le GaE e ammettere tutti gli abilitati, modificare il decreto legislativo sulla formazione iniziale e reclutamento estendendolo anche ai docenti della scuola infanzia e primaria. Lo sciopero dell’8 gennaio è quindi anche indirizzato a chi governerà nella prossima legislatura”.
“Noi, intanto, come sindacato, proseguiremo la nostra battaglia nei tribunali, stavolta d’Europa: abbiamo infatti prontamente avviato le procedure di preadesione al ricorso gratuito dei docenti diplomati magistrale alla CEDU e quelle per inviare una petizione alla Commissione del Parlamento Europeo. Il nostro sindacato, inoltre, sta predisponendo un reclamo collettivo al Consiglio d’Europa”.
Nel giorno dello sciopero, sono previsti diversi sit-in: il principale si svolgerà a Roma, davanti al Miur a partire dalle ore 9.00; gli altri sono stati programmati davanti agli Uffici Scolastici Regionali di Palermo, Torino, Milano e Cagliari.