Banca Intesa sembra non essere immune da responsabilità per i danni arrecati, nei contratti di intermediazione finanziaria, dalle due banche venete (acquistate da Intesa). Conferme importanti in tal senso giungono da due decisioni recenti, a Roma e a Vicenza, di cui terranno certamente conto gli avvocati di Confconsumatori nelle cause civili pendenti avviate nei confronti delle due banche fallite in diverse parti d’Italia.
Infatti, il Tribunale di Vicenza (con sentenza n.733 del 14.3.18) e, più in particolare, il Giudice Luigi Giglio, con argomentazione chiara, ha stabilito che nelle cause promosse dai risparmiatori contro Veneto Banca Spa, prima che questa fosse posta in liquidazione coatta amministrativa dal D.L. n. 99/2017, convertito nella Legge n. 131/2017, non possa essere chiamata in giudizio Veneto Banca in l.c.a., ma è ammissibile chiamare in giudizio Intesa San Paolo Spa quale successore a titolo particolare, nonché quale responsabile a titolo solidale insieme alla banca cedente (Veneto Banca in lca), oltre che ai sensi dell’art. 2560 c.2 c.c..
La decisione del Tribunale Civile di Vicenza, fa il pari con analoga decisione assunta, questa volta in sede penale, dal GUP di Roma nel procedimento penale nei confronti di Veneto Banca e degli ex amministratori all’udienza del 26/01/18, imputati dei reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza, che aveva autorizzato la chiamata di Intesa San Paolo quale responsabile civile.
Si tratta di due precedenti giurisprudenziali importanti, che i legali di Confconsumatori utilizzeranno nelle azioni a tutela dei tanti risparmiatori associati, danneggiati gravemente dal default delle Banche Venete.