“Le pensioni private erogate dall’Inps vigenti nel 2018 sono 17,88 milioni, di queste 12,8 milioni, ovvero il 70,8%, sono inferiori a 1.000 euro”. Lo rileva l’Istituto nell’Osservatorio sulle pensioni appena pubblicato secondo il quale la percentuale delle pensioni fino a mille euro arriva all’86,6% per le donne. Il dato non tiene conto delle pensioni pubbliche (con la media di importo molto più alta) e di quelle dello spettacolo. Bisogna ricordare che si tratta solo delle singole pensioni e non dell’importo totale spettante a ogni pensionato che può godere di più trattamenti.
“Le pensioni nel complesso inferiori a 750 euro sono oltre 11,1 milioni (il 62,2% del totale delle pensioni vigenti nel 2018 erogate dall’Inps, escluse quelle pubbliche e dello spettacolo), quasi cinque milioni delle quali con titolari di prestazioni legate al reddito. Se si guarda solo alle pensioni delle donne (10,19 milioni in totale) gli assegni inferiori a 1.000 euro sono 8,7 milioni. Per le donne gli assegni fino a 500 euro sono 2,8 milioni a fronte degli 1,7 per gli uomini. La pensione media (parliamo sempre di trattamenti singoli e non di importo complessivo per pensionato) è di 866,72 euro. Al Nord la pensione media è di 992 euro mentre al Centro è di 891 euro e al Sud di 698 euro. Le pensioni pagate all’Estero hanno un importo medio mensile di 245 euro. L’importo medio mensile per la vecchiaia è di 1.165 euro, quello per l’invalidità previdenziale di 687 euro mentre la pensione ai superstiti ha un valore medio di 622 euro. Le pensioni e gli assegni sociali sono in media di 433 euro mentre le prestazioni agli invalidi civili hanno un importo medio di 431 euro”.
“Le pensioni vigenti al primo gennaio 2018 erogate dall’Inps per il settore privato sono 17.886.623, circa 143.000 in meno rispetto all’inizio del 2017. La spesa complessiva annua (ottenuta moltiplicando per 13 il valore dell’importo mensile di gennaio) è pari a 200,5 miliardi, in aumento dell’1,57% sul dato 2017. Le pensioni di natura previdenziale sono 13,97 milioni mentre 3,9 milioni sono le prestazioni assistenziali. Si parla solo di singoli trattamenti e non del totale dell’importo in capo a un pensionato. Nel 2017 sono state liquidate 1.12.163 pensioni delle quali poco meno della metà (il 49,7% di natura assistenziale). Gli importi annualizzati stanziati per le nuove pensioni liquidate nel 2017 ammontano a 10,8 miliardi di euro, cifra che rappresenta il 5,4% dell’importo complessivo in pagamento per il 2018 (200,5 miliardi)”.
“Le nuove prestazioni erogate ai dipendenti privati sono state 335.246 mentre quelle agli autonomi sono state 215.439. Le pensioni liquidate nelle altre gestioni e assicurazioni facoltative sono state 8.373. Le pensioni assistenziali liquidate nel 2017 sono state 553.105 (507.177 per gli invalidi civili e 45.928 assegni sociali)”.
“Boom per le pensioni anticipate rispetto all’età di vecchiaia nel 2017: nell’anno le pensioni dei lavoratori privati usciti dal lavoro con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) sono state 160.142 con una crescita del 25,35% rispetto al 2016 quando furono 127.746. In pratica le pensioni anticipate rispetto all’età di vecchiaia prevista per il 2017 (66 anni e sette mesi per gli uomini, 65 anni e 7 mesi per le dipendenti private, 66 anni e un mese per le autonome) sono state più della metà (il 52,6%) di quelle complessive di vecchiaia, anticipate e prepensionamenti (296.506). Le pensioni di invalidità previdenziale liquidate nel 2017 sono state 56.414 mentre gli assegni ai superstiti sono state 206.138″.
“L’età media per le pensioni liquidate nel 2017 per vecchiaia, uscita anticipata per anzianità contributiva e prepensionamento è stata lo scorso anno di 63,5 anni, rispetto ai 63,2 anni del 2016. Emerge dalle tabelle degli Osservatori statistici Inps. Il dato fa riferimento alle pensioni di vecchiaia (che comprende le 3 categorie) dei lavoratori del settore privato, dipendenti e autonomi. Il dato è il più alto dall’inizio delle serie (2003) quando era di 59,7 anni. L’età media di uscita per i lavoratori dipendenti è di 62,7 anni, quella degli autonomi di 63,4 anni”.