La Polizia di Stato, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pistoia che ha coordinato le indagini, ha proceduto a eseguire l’Ordinanza applicativa degli arresti domiciliari a carico di un giovane pistoiese di 28 anni, privo di precedenti, gestore di uno dei locali del centro storico cittadino.
Le indagini operate dalla Squadra Mobile della Questura di Pistoia hanno fatto emergere gravi indizi di colpevolezza acarico del predetto, indagato per i reati di “determinazione in altri dello stato di ubriachezza” (art. 690 C.P.) e “violenza sessuale in danno di minore” (artt. 609 bis – ter C.P.), per aver abusato sessualmente all’interno del proprio esercizio commerciale, durante l’orario di apertura al pubblico, di una ragazza di 16 anni che stava passando la serata con le amiche: dopo aver a più riprese somministrato alla minore bevande alcoliche ad alta gradazione e di pronto consumo (c.d. “shottini”), fino al punto di cagionarle malessere fisico tale da indurla, in condizioni di declinante lucidità, a raggiungere il WC del locale, il barman la raggiungeva e, approfittando del suo stato di malessere fisico e confusione mentale, che la rendeva incapace di reagire e opporsi, aveva con lei rapporti sessuali completi.
Solo dopo alcuni giorni dal fatto, per l’insistenza dei genitori che avevano notato il turbamento della figlia, questa ha deciso di raccontare l’accaduto e di farsi accompagnare in Questura per sporgere denuncia, previa consultazione con esponente di un’associazione di supporto e tutela per donne abusate.
E’ stata subito informata del fatto la Procura della Repubblica di Pistoia: il P.M. titolare del fascicolo, dopo aver escusso la parte offesa in modalità protetta, ha delegato alla Squadra Mobile gli accertamenti relativi all’identificazione completa dell’autore del soggetto indicato dalla minore, nonché alla ricognizione dello stato dei luoghi interni al locale, al fine di confermare e circostanziare le descrizioni fornite dalla vittima in sede di verbalizzazione.
L’esito dell’accertamento delegato dall’A.G. procedente agli investigatori della Polizia di Stato ha fornito significative conferme rispetto alla narrazione compiuta dalla denunciante; di tali riscontri è stato informato il P.M., che ha quindi chiesto e ottenuto l’applicazione della predetta misura cautelare da parte del G.I.P.
Oltre alla predetta misura cautelare personale degli arresti domiciliari, in adempimento della medesima ordinanza la Squadra Mobile ha proceduto infine ad eseguire il sequestro preventivo del locale al cui interno si è consumato il delitto in argomento, in quanto luogo di acclarata, ripetuta somministrazione di bevande alcoliche a minori.