Catania – “Nei prossimi giorni, dopo aver studiato attentamente il master plan, presenteremo una mozione di indirizzo politico in modo che l’amministrazione metta in essere tutte le iniziative necessarie ed utili alla Sac per realizzare le opere necessarie, affinché Catania non perda il ruolo di hub del Mediterraneo assegnatogli da Enac”.
Così il capogruppo Mpa Orazio Grasso a margine del consiglio comunale straordinario convocato per discutere del futuro dell’aeroporto di Catania. Un consiglio che ha registrato gli interventi di tutti e 4 i consiglieri del Mpa.
“La vera incognita – ha detto ancora Grasso – permane sempre quella delle risorse necessarie alla realizzazione dei terminal B e C e contestualmente la realizzazione della nuova pista in grado di ospitare voli internazionali, se ciò non dovesse avvenire in tempi brevi sarà l’ennesima occasione persa”.
Serena Spoto, invece, nel suo intervento è entrata nel dettaglio rispetto agli investimenti realmente concretizzati dalla governance della Sac, in confronto anche con quanto avvenuto in altri aeroporti italiani. “Come emerge dal “report investimenti” per il 2020 redatto da ENAC, il Piano Sviluppo dell’aeroporto di Catania prevedeva, per il quadriennio 2017-2021 la realizzazione di investimenti complessivi per circa 92 milioni di euro nell’aeroporto di Catania. Nella voce Terminal per il quadriennio 2017-2021 era previsto un investimento per i soli terminal di 38.535.000 euro. Il report 2017/2020 riporta un investimento realizzato solo per 598.000 euro a fronte de 21.074.000 euro programmati per il solo 2020 (meno del 2%)”.
Daniela Rotella, invece, ha puntato il suo intervento sulla gestione dell’incendio avvenuto l’estate scorsa: “Nelle prime ore successive all’incendio – ha detto – il Sindaco di Catania che detiene come città Metropolitana circa il 14% delle quote, suggeriva iniziative mirate per alleviare i disagi dei passeggeri ma mai messe in atto. Addirittura, anche alla formale richiesta di accesso agli atti in merito al progetto di demolizione del Terminal Morandi, la stessa gli è stata negata sostenendo che un sindaco nonché socio non avrebbe il diritto a visionarli. Non c’è stata ancora chiarezza sui danni subiti”.
Angelo Scuderi, infine, come già sottolineato in un comunicato di qualche giorno fa, ha ribadito in consiglio come nello scalo catanese, dopo l’incendio, manchi un punto informazioni gestito dal comune o dalla città metropolitana di Catania. Una lacuna macroscopica lamentata da numerosi turisti, spaesati e senza punti di riferimento al loro arrivo a Catania.