Airbag difettosi in attesa di sostituzione da otto mesi, da Stellantis un’inefficace campagna di richiamo

Nonostante le rassicurazioni fornite dalla società Stellantis, che dichiara pubblicamente di avere mobilitato circa 11mila auto di cortesia e di avere raddoppiato la capacità della rete di sostituire gli airbag difettosi, la maggior parte degli utenti della strada italiani vivono ancora nell’incertezza ma soprattutto subiscono importanti disagi e danni patrimoniali e non patrimoniali per la situazione venutasi a creare che ormai ha dell’inverosimile. Solo chi ha inviato un reclamo o una diffida, ad oggi, nella maggior parte dei casi ha ottenuto un appuntamento per ottenere la sostituzione dei dispositivi salvavita, mentre ancora non si ha notizia dei cosiddetti interventi a domicilio di recente promessi. La reale condizione dei consumatori è di vana attesa, mentre si rischia quotidianamente la vita utilizzando l’autovettura soggetta a richiamo ormai da oltre otto mesi.

IL CASO – La campagna di richiamo dei veicoli Citroën, modelli C3 e DS3, da parte del gruppo Psa-Stellantis è causata da un problema che potrebbe portare a un serio rischio, per gli occupanti del veicolo, di lesioni gravi o, nella peggiore delle ipotesi, morte. La straordinarietà, come comunicato anche dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sul proprio sito, è determinata da possibile esplosione incontrollata del sistema airbag, prodotti dal fornitore Takata, su determinati veicoli di cui si forniscono targhe e numeri di telaio. Per verificare se il proprio veicolo è interessato, è possibile consultare gli elenchi delle targhe e dei numeri di telaio dei modelli Citroën C3 e DS3 sul sito del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

«Di fronte a questa condizione – dichiarano da Confconsumatori – impera il lassismo della società Stellantis, dei concessionari e, spiace ammetterlo, anche delle istituzioni, intervenute tardivamente, senza riuscire a fornire una rapida soluzione valida. Ci auguriamo che l’Antitrust, sempre debitamente sollecitata da Confconsumatori, verifichi con attenzione quanto occorso in questo periodo e ponga in essere gli opportuni provvedimenti a tutela dei consumatori utenti della strada».

 

LA TUTELA – Intanto Confconsumatori continua a ricevere segnalazioni da tutta Italia di tanti casi di automobilisti disperati perché non possono utilizzare l’autovettura soggetta a richiamo e comincia a valutare e porre in essere le prime azioni giudiziarie individuali a tutela dei diritti dei cittadini. In tanti casi, l’autovettura soggetta a richiamo è l’unica in famiglia e, contrariamente a quanto dichiarato dal gruppo Psa, non è mai stata concessa ma nemmeno proposta l’auto di cortesia; così, chi ha necessità di utilizzare il veicolo e non ha la possibilità economica di noleggiare o acquistarne un altro, rischia quotidianamente la vita. Al di là delle azioni giudiziarie individuali – in alcuni casi già avviate – a tutela dei propri soci, l’Associazione lancia un grido di allarme sulla questione che è stata evidentemente fin troppo sottovalutata dalle istituzioni e chiede un intervento della magistratura ordinaria e delle autorità preposte alla tutela dei consumatori attraverso l’applicazione della legge. Per informazioni è possibile rivolgersi agli sportelli territoriali di Confconsumatori (https://www.confconsumatori.it/gli-sportelli-di-confconsumatori/).