Alitalia è in disuso dal 2021. Ita Airways ha ereditato praticamente tutto senza sobbarcarsi gli oneri che, invece, sono a carico dello Stato. E’ di ieri la comunicazione dell’amministrazione straordinaria di Alitalia: non abbiamo alternative a licenziare 2840 lavoratori, 2688 in cassa integrazione fino al 31 ottobre 2024 e 172 impiegati per la liquidazione entro il 15 gennaio 2024. Per questi ultimi Alitalia dice di poterli ricollocare da qualche parte, ma niente da fare per gli altri 2688 (1).
Tutto regolare. Accade quanto previsto dalle leggi: i lavoratori (che non svolgono nessuna mansione e sono ognuno a casa propria) … i lavoratori di un’azienda, in liquidazione, sono pagati dall’Inps all’80% del loro stipendio per i tre anni (2021-2024) successivi alla chiusura della loro azienda (che non è fallita solo perché ha avuto soldi dallo Stato). Con la possibile estensione al quarto anno di cassa integrazione, che è quanto chiedono i sindacati (che non sono un signor nessuno), valutando ci siano buone possibilità di ricollocamento vista l’attuale positività del mercato del settore.
Ci domandiamo se la notizia (come è su tutti i media) sia che Alitalia intende licenziare o che ci siano ancora lavoratori e cassintegrati Alitalia stipendiati senza lavorare da tre anni e che questi tre anni è probabile diventino quattro.
Ci vengono in mente le partite Iva, le piccole imprese che ci viene detto siano la portante della nostra economia. Chi lavora in prima persona o è dipendente. Tutti lavoratori che se lo sognano un trattamento modello Alitalia. E poi ci vengono in mente, per passare al settore pubblico, gli infermieri e gli insegnanti, con stipendi probabilmente anche meno dell’80% degli ex-Alitalia che non fanno nulla. E ci viene in mente che questi ultimi è altamente probabile (bontà loro) che un qualche lavoro o lavoretto, in questi tre anni lo hanno fatto o lo facciano ancora.
Cos’è che ci sembra non funzionare? L’origine del male è, nello specifico, Alitalia, che non è fallita grazie ai soldi dello Stato e che è stata mantenuta in vita solo per l’orgoglio di qualche politico. Poi c’è Ita Airways che si è presa tutto il bene che ancora esisteva da Alitalia, ma ha lasciato allo Stato tutto il male che continua ad esistere. Insomma, tutta una serie di operazioni dove il manovratore, sempre per l’orgoglio di qualche politico che però non è stato in grado di monetizzare questo proprio sentimento, ha creato e continua ad alimentare soggetti che vivono alle spalle dei contribuenti (tutti) che, poi, si pongono una semplice domanda: io pago?
Sì, forse è la notizia è che esistano ancora ex lavoratori Alitalia che hanno preso soldi per due anni, che li prenderanno ancora per un altro anno, probabilmente altri due.
Sia chiaro, la responsabilità non è dei lavoratori (“piatto ricco mi ci ficco”), ma di chi ha creato queste condizioni.
Vincenzo Donvito Maxia – presidente Aduc