Con l’indagine aperta dall’Ue sul prestito ponte da 900 milioni di euro che l’Italia ha concesso ad Alitalia, la Commissione Europea ha accolto in pieno l’esposto presentato lo scorso anno dal Codacons.
Lo afferma l’associazione dei consumatori, che si era rivolta alle autorità comunitarie denunciando l’aiuto di Stato nei confronti della compagnia aerea e chiedendo di bloccare il prestito concesso dal Governo ad Alitalia.
“Lo scorso maggio avevamo presentato un esposto alla Commissione Ue chiedendo di non autorizzare il prestito perché lo stesso costituiva un illecito aiuto di Stato – spiega il presidente Carlo Rienzi – Oggi l’Ue ha accolto le nostre istanze decidendo di fare luce sulla vicenda attraverso una apposita indagine”.
“Ancora una volta lo Stato ha utilizzato soldi pubblici per salvare una società privata portata alla soglia del fallimento da una gestione scriteriata, costata oltre 8 miliardi di euro ai contribuenti italiani – prosegue Rienzi – Il prestito da 900 milioni di euro è un aiuto di Stato mascherato, avvenuto a meno di 10 anni di distanza dal precedente prestito da 300 milioni di euro concesso nel 2008 ad Alitalia poi trasformata in Cai, soldi finiti nelle casse vuote della compagnia aerea e subito volatilizzati”.
Ora la questione del prestito ponte sarà portata dal Codacons all’attenzione del Consiglio di Stato, che dovrà decidere sia sull’appello dell’associazione contro la decisione del Tar sulla incompatibilità dei commissari Alitalia, per i quali anche l’Anac ha sollevato dubbi, sia sul possibile aiuto di Stato vietato dalla legge.