Trento – Altri due corpi di orsi senza vita sono stati trovati ieri, 11 ottobre, nei Comuni di Bresimo e Borgo d’Anaunia, in provincia di Trento. Ad annunciarlo è la stessa amministrazione provinciale, affermando anche che uno dei due cadaveri è stato già trasferito all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie per l’esame autoptico.
Con questi ultimi due decessi sale a 7 il bilancio degli orsi improvvisamente e misteriosamente morti nella Provincia di Trento, tra cui F36 e M62 che erano nel mirino dell’amministrazione Fugatti. M62 è stato trovato morto ancor prima che venisse emanato il provvedimento di abbattimento, mentre l’ordinanza per uccidere F36 fu sospesa grazie al ricorso presentato da LNDC Animal Protection.
Già prima di questi ultimi due ritrovamenti, l’ex veterinario che in passato si era occupato del benessere e dell’anestesia degli orsi durante le fasi di cattura in Trentino, Alessandro De Guelmi, aveva espresso grande preoccupazione perché il numero di morti era già decisamente superiore alla media. Il Dott. De Guelmi, va detto, pur non essendo purtroppo contrario a priori agli abbattimenti, ha evidenziato una responsabilità politica nel fomentare paura sociale e psicosi, che potrebbe aver portato alcune persone a compiere gesti estremi e pericolosi per l’ambiente e per la sicurezza pubblica. Secondo quanto riportato da Il Dolomiti (https://www.ildolomiti.it/montagna/2023/il-2023-e-lanno-nero-per-gli-orsi-trentini-tra-morti-misteriose-e-ritrovamenti-di-carcasse-di-quelli-ricercati-dalla-provincia-de-guelmi-decessi-sopra-la-media), De Guelmi ha affermato che “I residenti, ma anche i grandi carnivori, sono vittime dell’assenza di prevenzione, informazione e formazione della Provincia.”
“La situazione è veramente preoccupante e come sempre non resteremo a guardare. Visto il clima promosso e fomentato dall’amministrazione locale, mi rivolgo alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Ho scritto loro una lettera, infatti, sottolineando la pericolosità di quanto sta accadendo e ricordando che le recenti modifiche alla nostra Costituzione prevedono la tutela dell’ambiente e della biodiversità, di cui gli orsi sono una componente molto importante. Questi animali infatti godono di speciali tutele grazie a norme nazionali e comunitarie e devono essere protetti dal mirino di un’amministrazione incapace di gestirli e di promuovere una civile convivenza con loro. Per questo ho chiesto un intervento governativo, dato che la fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e quindi di tutti gli italiani e non può essere lasciata nelle mani di un amministratore locale che ha palesemente dichiarato guerra ai selvatici”, afferma Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection.
“Come abbiamo già fatto in passato, sporgiamo denuncia contro ignoti e chiediamo formalmente di partecipare alle operazioni autoptiche con l’ausilio di un nostro esperto di parte. Vogliamo infatti che venga fatta la massima chiarezza sulle cause della morte di questi ultimi due orsi perché, vista la campagna di demonizzazione portata avanti dalla Provincia, è inevitabile sospettare che dietro la loro morte ci sia la mano dell’uomo”, fa sapere Michele Pezone – Responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection.