Il perdurare della pandemia con costante periodico incremento dei casi Covid-19 tra pazienti e personale sanitario, non ci permette di uscire dalla condizione di emergenza.
“A oggi – denunciano Marco Colasanti Segretario Anaao Azienda San Camillo e Sandro Petrolati, Vice Segretario Aziendale – ci viene richiesto di coprire reparti COVID e no COVID allo stesso tempo, mettendo a rischio il personale e i pazienti. Ci viene altresì chiesto di aprire nuovi posti di rianimazione Covid senza un corrispondente aumento del personale sanitario”.
“Tutto questo è inaccettabile e ingiustificabile. Non si può e non si deve mettere sulle spalle del solo personale sanitario il peso della crisi pandemica”.
“Si sta tentando di nascondere una situazione di crisi e di emergenza, e questo non possiamo permetterlo.
L’apertura costante di posti COVID determinerà necessariamente una riduzione delle prestazioni sanitarie del nostro ospedale.
Le possibilità sono due, o si decide di passare a uno stato di emergenza e pertanto ci si prende la responsabilità di bloccare altre linee di cura e di assumere in modo diretto personale medico e infermieristico, oppure, se emergenza non è, non ci può essere chiesto di fare l’ordinario e contemporaneamente gestire la pandemia. Delle due strade ne va scelta una. L’Anaao-Assomed aziendale, a difesa del personale medico e sanitario si pone in completo disaccordo con questo tipo di gestione. Siamo pronti ad utilizzare ogni forma di protesta perché questo sistema non diventi la normalità”.
“Cerchiamo sempre di lavorare in modo costruttivo per trovare una soluzione condivisa. Ma se questa condivisione non ci viene richiesta siamo pronti a combattere per salvaguardare i diritti dei nostri iscritti”.