Le previsioni di Assoutenti circa i rincari dei prezzi di pane e pasta trovano purtroppo conferma sia nei dati sull’inflazione di marzo dell’Istat, sia negli ultimi numeri diffusi dal Mise. L’associazione dei consumatori, che nei giorni scorsi aveva lanciato l’allarme circa gli aumenti dei listini al dettaglio che stanno interessando beni di largo consumo come appunto pane e pasta, ha infatti elaborato i numeri sull’andamento dei prezzi nelle varie città italiane nello scorso mese, registrando rialzi in alcuni casi addirittura a doppia cifra.
Una emergenza quella dei prezzi che ha portato per la prima volta in Italia tutte le associazioni dei consumatori iscritte al CNCU ad unirsi in una Assemblea generale indetta per il prossimo 6 aprile e finalizzata a presentare al Governo un pacchetto di misure contro i rincari di alimentari, carburanti e bollette energetiche, e chiedere alla politica maggiore attenzione verso la situazione di crisi in cui versano oggi gli utenti.
L’Istat registra a marzo un incremento dei prezzi del +5,8% per il pane e del +13% per la pasta, ma se si analizzano i listini medi delle varie province italiane pubblicate dal Mise, si scopre che per il pane, la città che nell’ultimo mese registra i rincari più elevati è Terni, con i prezzi medi che rispetto al mese precedente salgano del +9,9%, da 2,22 euro al kg a 2,44 euro – analizza Assoutenti – A poca distanza troviamo Cremona, con aumenti al dettaglio dell’8,4% su base mensile, mentre al terzo posto tra le città dove il pane rincara di più si piazza Padova (+6%).
La situazione peggiora sul fronte della pasta, e la Calabria si aggiudica la maglia nera dei rincari: a Catanzaro il prezzo al chilo passa in un solo mese da 1,22 euro a una media di 1,41 euro, con un incremento del +15,6%. A Reggio Calabria si registra un aumento del +13%, simile a Cosenza (+12,5%).
“Incrementi dei prezzi che non possono essere giustificati solo dal caro-bollette o dalle tensioni sui listini delle materie prime, e che rischiano di nascondere speculazioni sulla pelle dei consumatori, interessando beni primari come pane e pasta largamente consumati dagli italiani“- denuncia il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi
“E’ dallo scorso ottobre che su caro-energia e rincari dei prezzi chiediamo di essere auditi dal Governo – prosegue Truzzi – Sono passati quasi 6 mesi, 4 decreti legge nettamente inadeguati quando non inefficaci (come nel caso delle rateizzazioni delle bollette) e ancora dobbiamo essere ricevuti dall’esecutivo. Speriamo che il segnale di insoddisfazione di milioni di famiglie e imprese che lanceremo il prossimo 6 aprile giunga forte e chiaro, e che dalla politica qualcosa finalmente si muova in favore dei consumatori”.