Musiche, riflessioni, testimonianze nella Giornata nazionale in memoria delle vittime di mafia…
Rho – Canzoni scritte da autori noti, canzoni composte da loro stessi; biografie ricostruite con cura e testimonianze. I ragazzi di Rho hanno reso omaggio così, con il frutto del lavoro svolto nelle loro classi, alle vittime di mafia nella Giornata nazionale a loro dedicata, che coincide con l’anniversario della strage di Capaci, avvenuta il 23 maggio 1992: quel giorno nella terribile esplosione lungo l’autostrada tra l’aeroporto di Punta Raisi e Palermo persero la vita il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, gli agenti della scorta Rocco Dicillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani.
All’Auditorium di via Meda, dove l’iniziativa si è svolta dal momento che il maltempo ha costretto a rinunciare a radunarsi al Parco della legalità, si sono riuniti studenti di primaria e secondaria della scuola San Carlo, delle secondarie di primo grado delle scuole Manzoni e Tommaso Grossi, alla presenza di rappresentanti di tutte le forze dell’ordine cittadine e degli amministratori comunali.
La professoressa Paola Genellini, della scuola San Carlo, ha rievocato i fatti avvenuti a Capaci, ricordando Francesca Morvillo e “l’amore eterno” che la lega per sempre al marito Giovanni Falcone. Del magistrato ha voluto sottolineare una frase: “Chiunque sia in grado di esprimere qualcosa, deve esprimerlo al meglio”. Una esortazione rivolta agli studenti. Tre ragazzi di seconda hanno quindi proposto la canzone di Giorgio Faletti “Signor tenente”.
Sempre espressione della scuola San Carlo il contributo della maestra Sara Codari con le classi 5A e 5B: il gruppo ha voluto raccontare la vita di padre Pino Puglisi e il suo desiderio di “donarsi sempre agli altri”.
La secondaria di primo grado Tommaso Grossi ha portato sul palco la 3B e la professoressa Di Rocco: gli studenti hanno espresso il desiderio di dedicare due alberi al Parco della legalità in memoria di Giuseppe Tallarita e del giovanissimo Michele Fazio, vittime innocenti della mafia.
Toccante quanto proposto dalla professoressa Magnoni con le classi seconde della San Carlo: ricordando il Rosario Livatino, cui è stata dedicata in marzo una mostra a Villa Burba, uno dei ragazzi, di spalle e con un cappuccio sulla testa, ha dato voce a Piero Nava, il testimone del delitto del “giudice ragazzino”, da allora costretto a vivere “come un fantasma”, ma certo di avere compiuto “la scelta giusta, perché quando si decide da che parte stare poi non si può tornare indietro”.
Livatino è stato commemorato anche da altri alunni della San Carlo che, con la professoressa Alice Pistocchi hanno illustrato le loro ricerche sul magistrato, sui beni confiscati alla mafia, sui Giusti ricordati al Giardino che Rho ha voluto loro dedicare in via Redipuglia.
Infine, gli educatori Sara e Matteo di Rhoasi e Riccardo Martinelli della cooperativa Comin per il Progetto Tamias, hanno proposto il video “Vedo, sento, parlo” realizzato dai ragazzi che affrontano alcune fragilità personali e che curano il Parco della Legalità, dove hanno effettuato alcune attività. Il video è ora disponibile su Youtube e Instagram. Invita a non tacere non solo di fronte a questioni di mafia, ma anche al bullismo e al mancato rispetto dei diritti delle persone.
A chiudere la mattinata la canzone “Pensa” di Fabrizio Moro, eseguita dalla classe 3D della scuola Manzoni, accompagnata alla chitarra dal professor Giovanni Balsamo.
Rosi Tallarita, nipote di Giuseppe Tallarita, ha salutato i ragazzi, ricordando come “Rho sia un fiore all’occhiello nella lotta alla mafia e nel cammino per la legalità”: “Questo è un movimento fatto di amore e di cultura, di rispetto dei ruoli. Porta a riflettere, a usare l’intelligenza, a non essere superficiali ma a pensare che la memoria debba essere impegno. Non ci basta ricordare le vittime di mafia, occorre scegliere da che parte stare e assumersi la responsabilità di questa scelta. Lo dico condividendo il pensiero di altri familiari di vittime dimenticate o che non hanno avuto giustizia. Grazie a tutti voi, perché qui a Rho si fa davvero tanto. Un cammino importante per tutti noi”.
L’Amministrazione comunale ha ricordato gli uomini e le donne delle istituzioni ma anche le vittime innocenti di mafia, che hanno saputo compiere un atto di amore per le istituzioni sacrificando la propria vita. E’ stato evidenziato come non serva essere eroi, ma occorra compiere scelte quotidiane, per essere galantuomini ed essere riconosciuti come tali per tutta la vita. L’invito a collaborare ha riguardato docenti e ragazzi perché solo facendo sistema si potrà sconfiggere insieme la mafia.
Ai ragazzi sono stati consegnati attestati di partecipazione. Alcuni di loro hanno offerto il loro volto in posa con la sagoma dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: lo slogan è “Siamo tutti Falcone e Borsellino”.
Mercoledì 22 maggio, nella prima delle due giornate ideate con le scuole cittadine per commemorare le vittime di mafia, nell’anniversario della strage di Capaci del 1992, sono stati protagonisti gli studenti delle superiori nel torneo di volley “Com-battiamo la mafia”, svoltosi nella palestra del liceo Majorana.
Prima classificata la squadra dell’Itis Cannizzaro, premiata dal comandante dei Carabinieri della Stazione di Rho, luogotenente Luigi Pino, e dalla dirigente del liceo Majorana Elisa Iacazio. Secondi i ragazzi dell’IT Mattei, terzo il liceo Majorana, quarto il liceo Rebora.
L’Amministrazione comunale ha salutato tutti gli studenti coinvolti, auspicando che questo torneo apra una nuova tradizione e diventi una tappa del cammino per la legalità e contro ogni mafia che il Comune di Rho compie con le scuole cittadine.
Un grazie particolare ai docenti che hanno aderito al progetto: Guglia e Bisdossi per il Cannizzaro; Elena Mauri e Gianluca Vecchio per il Mattei; Alfio Longo, Andrea Mantegazza, Licia Zorzet e Angelo Bonfitto per il Majorana; Vittorio Petraroli, Andrea Ferlini e Carmine Gagliardi per il Rebora.