Si è tenuto a Milano il secondo appuntamento con AML EXPO: specialisti e addetti ai lavori si sono riuniti per fare il punto sugli strumenti tecnologici, digitali e normativi sull’antiriciclaggio, tema al centro del dibattito a cui ha preso parte anche Ranieri Razzante, Presidente dell’Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio, professore di Legislazione antiriciclaggio all’Università di Bologna e vicepresidente dell’organismo di vigilanza di SKS365:
“Il sistema di prevenzione del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo italiano è tra i migliori al mondo e le autorità di settore sono tra le più attente e consultate, soprattutto dalle omologhe in sede europea. La storia dell’infiltrazione della criminalità organizzata nel settore del gaming va tenuta fuori da quella retorica che vede necessariamente la complicità degli operatori di settore rispetto al fenomeno. Mi sento di garantire – aggiunge Razzante – che gli studi fatti e le risultanze delle investigazioni ci consegnano un dato evidente: il comparto del gioco attira la criminalità organizzata quanto quello degli appalti, delle costruzioni, dello smaltimento dei rifiuti e molti altri. I controlli antimafia previsti in Italia sono penetranti, ma fa male al sistema, in ogni caso, il pregiudizio circa la sua ‘moralità’ e tenuta strutturale.”
Sui numeri, interviene anche Antonio Arrotino, Responsabile ‘Settore Giochi’ Associazione Italiana Responsabili Antiriciclaggio: “Le SOS, ovvero le Segnalazioni di Operazioni Sospette, sono utilissime ad avviare approfondimenti finanziari e, se necessario, investigativi. Nel 2017 le SOS inoltrate all’UIF – ‘Unità Informazioni Finanziarie’ dai prestatori dei servizi di gioco sono state 2.600. Già nel 2018 erano 5.067 e nel solo primo semestre del 2019 siamo a oltre 3.000 (su un totale di 51.201 inoltrate da tutti i soggetti obbligati) – conclude Arrotino, che è anche AML Manager e MLRO di SKS365 – Non significa che aumenta la criminalità, significa che aumenta l’attenzione, ed è un segnale di non poco conto.”